Randazzo, bocciato consuntivo 2015| Incertezza sul destino del Consiglio - Live Sicilia

Randazzo, bocciato consuntivo 2015| Incertezza sul destino del Consiglio

Il sindaco non può contare su alcuna maggioranza, nel Comune etneo.

RANDAZZO – Bocciato il consuntivo 2015 e il previsionale 2016 saltato per mancanza del numero legale. È l’esito del consiglio comunale di Randazzo convocato il 25 settembre per approvare gli strumenti contabili. Due bilanci per i quali la Regione aveva già inviato un commissario ad acta che, come previsto dal decreto assessoriale di nomina, aveva fissato in trenta giorni il termine massimo entro il quale il consiglio avrebbe dovuto provvedere alla deliberazione dei documenti finanziari. Una scadenza, quella del 24 ottobre, ormai però inutile, con l’assemblea consiliare che già lunedì ha bocciato il previsionale 2015 con 9 voti contrari e 6 favorevoli. Rimandato all’indomani il punto sul Documento Unico di Programmazione e sul bilancio di previsione 2016/18 per il venir meno del numero legale, la seduta di prosecuzione, come prevedibile dopo la bocciatura, non ha però nemmeno avuto inizio. Solo quattro infatti i consiglieri che si sono presentati in aula.

Numeri e risultati che mostrano l’assenza di sostegno nei confronti di un’amministrazione, qual è quella guidata dal sindaco Michele Mangione, ormai giunta quasi alla fine del suo mandato ma che in consiglio non può contare su una maggioranza numerica. “Quello che posso dire oggi è solo che il consiglio comunale ha bocciato un atto ormai chiuso, qual è il consuntivo 2015” su cui non si può tornare indietro, “un atto importante per il prosieguo della vita finanziaria dell’ente”. Così il presidente del consiglio Nino Grillo, che ricorda come l’approvazione del consuntivo fosse anche un atto propedeutico indispensabile per “consolidare il piano di rientro” a cui il Comune aveva deciso di ricorrere per ripianare i debiti.

Ora c’è incertezza su quale sarà il destino del consiglio, prospettandosi all’orizzonte la concreta possibilità che l’assemblea venga sciolta con il sindaco e la giunta che invece rimarrebbero al loro posto. “Attendiamo l’esito del commissario” dicono all’unisono Grillo e Mangione.

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