PALERMO – La Rap dice di non aver ricevuto abbastanza soldi, il Comune sostiene di averne pagati anche più del dovuto. E’ un vero e proprio botta e risposta quello andato di scena in questi giorni tra Palazzo delle Aquile e la sua società partecipata, con tanto di dichiarazioni in consiglio comunale e a mezzo stampa.
“Una vicenda paradossale – la definisce il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – da una parte i vertici dell’azienda fanno sapere di vantare un credito di ben 55 milioni, dall’altra l’amministrazione risponde con una nota della Ragioneria generale con la quale evidenzia di aver corrisposto per l’anno 2018 ben 148.936.269 euro, a fronte di corrispettivi contrattuali per 125 milioni, quindi il Comune avrebbe dato ben 41.116.135 in più rispetto al 2017. Se a questa cifra sommiamo altri 3 milioni di fine dicembre, raggiungiamo 44 milioni”.
Il riferimento è a una nota firmata dalla Ragioneria generale: “Si deve segnalare – si legge nel documento – che relativamente ai provvedimenti dirigenziali di liquidazione dei corrispettivi alla partecipata per tutto l’anno 2018, i tempi medi di emissione dei mandati da parte della Ragioneria sono di cinque giorni, che gli ordinativi vengono trasmessi al tesoriere per l’esecuzione compatibilmente con le disponibilità di cassa con tempi medi pari a 15 giorni e, dal mese di gennaio 2018, in deroga all’ordine cronologico come da disposizione del sindaco”.
“Per questo motivo – dice Tantillo – abbiamo chiesto la convocazione urgente dell’assessore Marino, del presidente Norata e del Ragioniere Generale Basile. Una cosa è la legittima aspettativa dei lavoratori, altra cosa sono le controversie finanziarie, ma non è tollerabile il grande disservizio e il cattivo decoro della città soprattutto in questo periodo”.
