Rapina e aggressione | Due arresti a Caltanissetta - Live Sicilia

Rapina e aggressione | Due arresti a Caltanissetta

Da sinistra Sagona e Alfieri

Durante i festeggiamenti patronali dedicati a San Michele nel capoluogo nisseno, avrebbero aggredito con "modalità raccapriccianti", dice Marzia Giustolisi, dirigente della mobile, un'anziana di 80 anni dopo averla rapinata nel suo appartamento.

Intervento della polizia
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GELA- Hanno atteso chinati sull’uscio della casa della vittima che questa aprisse la porta e dopo averla caricata di peso, afferrandola per le ascelle e le gambe, e immobilizzata su una cassapanca posta all’ingresso dell’appartamento, l’hanno scippata della fede nuziale in oro e di un bracciale con una tale violenza da provocarle ematomi estesi in diverse parti del corpo.

Poi, mentre uno le tappava la bocca, al punto da farle mancare l’aria e provocandole uno svenimento, l’altro ha iniziato a rovistare l’appartamento alla ricerca di oro e contanti. I malviventi sono riusciti a portare via trecento euro in contanti e cinque orologi. Ma sono bastate poche ore agli inquirenti per rintracciare ed arrestare due pluripregiudicati Manaue Sagone, 24 anni e Marco Alfieri di 27 anni che in occasione della festa patronale di San Michele hanno aggredito una donna di 80 anni nel suo appartamento in via Fra Giarratana. E’ stata la stessa vittima ad aprire la porta ai malviventi, convinta che fosse un condomino che aveva lasciato poco prima la sua casa al termine di una visita, evitando per questo di guardare dallo spioncino del portone. Ma subito l’amara sorpresa. I due l’hanno aggredita creandole contusioni e lesioni aggravate, un trauma contusivo nasale e lo stato d’ansia reattivo.
La vittima è stata visitata dai medici del pronto soccorso dove è giunta sotto shock in ambulanza dopo essere riuscita a contattare alcuni familiari subito dopo che gli aggressori sono fuggiti via.

A ricostruire le fasi dell’aggressione è stata la stessa vittima con l’aiuto degli agenti della squadra mobile di Caltanissetta presso i quali ha sporto denuncia raccontando di essere stata minacciata di morte da uno dei due malviventi con frasi ingiuriose e volgari. E’ stata la stessa vittima a riconoscere i suoi aggressori dopo aver preso visione degli album fotografici specifici dei malavitosi locali. Rintracciati, Sagona ed Alfieri sono stati ammanettati su richiesta dei pm Donatella Pianezzi ed Elena Caruso. Gli arrestati, difesi rispettivamente dai legali del foro nisseno Francesca Maria Assennato e Vincenzo Ricotta, entrambi del Foro di Caltanissetta, hanno ammesso di essere stati gli autori della rapina con aggressione. Sono ora rinchiusi nel carcere di Caltanissetta. I due sono già noti alle forze dell’ordine.

Alfieri è stato accusato, in passato, dei reati di ricettazione, furto aggravato, guida in stato di ebbrezza, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale; su di lui pendono anche tre segnalazioni per uso personale di sostanze stupefacenti; per Sagona invece le precedenti accuse hanno riguardato ricettazione, estorsione aggravata ed in concorso con altri, furto aggravato, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e minacce.

“Negli ultimi tempi – dice il dirigente della mobile Marzia Giustolisi – a Caltanissetta si sta assistendo ad una recrudescenza del fenomeno criminale dei furti e delle rapine, legato alla crisi economica, ma fondamentalmente interfacciato col dilagante consumo di droga da parte di giovani, anche incensurati e minorenni. Il mercato dello stupefacente – prosegue – in continua crescita, vede da un lato le associazioni criminali dedite all’acquisto all’ingrosso dello stupefacente ed al successivo smistamento al dettaglio, e dall’altro lato giovanissimi assuntori. Se da una parte gli assuntori, per accaparrarsi la dose giornaliera, si rendono responsabili di piccoli furti, gli spacciatori hanno necessità di finanziarsi con fondi più impegnativi, che risultano essere, appunto, i proventi dei furti e delle rapine più importanti. La nostra attività investigativa ha consentito di rilevare che ultimamente i grossisti di droga non la cedono più agli spacciatori al minuto con il collaudato sistema denominato ‘a gancio’, consistente nel fatto che la partita di stupefacente viene pagata solo dopo essere stata spacciata, ma adesso si pretende il pagamento della droga immediatamente al momento della cessione. Perciò, quando gli spacciatori non hanno fondi sufficienti per l’acquisto, non esitano a ricorrere dai semplici furti alle rapine in danno di anziani e persone indifese”.

 

 


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