PALERMO – Ci sono sempre più certezze. Gli inquirenti hanno messo i tasselli uno accanto all’altro. Al momento, la conclusione è che quella di via Roccazzo sia stata una rapina con il più tragico dei finali. Una rapina commessa da qualcuno che conosceva bene i movimenti di Daniele Discrede. Si continua a indagare, però, per non lasciare nulla di intentato.
L’analisi dei filmati spiega cosa è accaduto. Almeno in parte, perché le telecamere di videosorveglianza non ha ripreso per intero il drammatico minuto, o poco più, del folle venerdì sera di via Roccazzo.
Sono le 21 e 45, Discrede esce dall’ufficio. Va a prendere la motocicletta che si trova poco distante dall’ingresso laterale del supermercato “L’isola del risparmio”. La figlia lo attende vicino al cancello che separa il piazzale dell’ufficio dalla strada. Quando torna, nel frattempo, i rapinatori sono entrati in azione. Giungono con una Citroen C4 che blocca il cancello. Le telecamere immortalano il primo dei tre rapinatori. Ha il volto travisato. E, a differenza di quanto si era detto finora, la bambina non viene bloccata. Il bandito le sta accanto, a pochi centimetri, ma non la blocca. L’uomo impugna una pistola. Quando Discrede vede la scena, lo “punta” con la sua Bmw. Non sappiamo se lo abbia investito oppure se sia riuscito a scansare la motocicletta perché nel frattempo è uscito fuori dall’inquadratura. La moto cade per terra. Probabilmente è Discrede che la lascia cadere. Poi, entra nel campo della ripresa la mano armata del rapinatore. È caduto, forse investito o forse ha fatto un balzo per evitare di essere investito.
A questo punto entra in azione il secondo rapinatore. Anche lui è armato e travisato. Partono dei colpi. Probabilmente hanno sparato entrambi. I movimenti delle mani sono agitati, ecco perché sono quattro su sette i colpi che hanno raggiunto Discrede. Gli altri non c’entrano l’obiettivo. Uno colpisce la moto. Nelle immagini non si vede, però, un’altra fase cruciale, quella in cui non è escluso che Discrede possa avere avuto un corpo a corpo, una colluttazione con i banditi. Così come l’inquadratura non chiarisce se Diescrede sia stato colpito mentre era già a terra, ferito.
Qui entriamo di nuovo nel campo delle ipotesi. Accoppiando alcuni frame dalle immagini all’esito degli esami eseguiti sul cadavere, però, sembrerebbe che il colpo mortale sia stato sparato da distanza ravvicinata.
Infine, la fuga con in mano il borsello e il bottino da 4500 euro. Secondo gli investigatori, stando agli esiti delle indagini finora svolte, in via Roccazzo è avvenuta una rapina finita nel più tragico dei modi. E si cercano anche eventuali complicità. I tre banditi avevano studiato i movimenti di Discrede da soli oppure qualcuno li ha aiutati a conoscere le sue abitudini?