CATANIA – Al vertice dell’organizzazione c’era Antonino Patanè. A suo supporto, Mario Cavallaro e Sebastiano Cosentino. Sono 9 i provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi sulla scorta del blitz operato all’alba dalla polizia, “Catena Spezzata”.
Ad essere sgominata una vera e propria organizzazione criminale finalizzata alla commissione di vari reati contro patrimonio: rapina, estorsione e furto. Non che traffico di stupefacenti e detenzione di armi.
I nomi degli arrestati
Antonino Patanè, 63 anni; Mario Cavallaro 49 anni; Sebastiano Caudillo 49 anni; Alfio Paradiso 61 anni; Angelo Zinna 31 anni; Cristian Sorbera 36 anni; Sebastiano Cosentino 24 anni; Orazio Bellissima 56 anni; Maurizio Pappalardo 55 anni.
L’indagine
Il provvedimento restrittivo parte dall’attività di indagine scaturita da una rapina a mano armata, commessa all’interno di un ufficio postale del capoluogo etneo da parte di tre soggetti, uno dei quali subito identificato nella persona di Mario Cavallaro, in forza di quanto desumibili dell’analisi delle videoriprese effettuate da video camere collocate all’interno di quell’esercizio.
A riscontro delle investigazioni , si colloca il 22 dicembre dello scorso anno, l’arresto in flagranza da parte della Squadra Mobile di Mario Cavallaro, Antonio Impellizzeri e Domenico Giuffrida per i reati di tentata rapina, possesso di armi comuni da sparo e ricettazione, avendo in quel caso, le indagini permesso di ricostruire l’intera fase preparatoria della rapina e di attribuire a ciascuno dei soggetti un preciso ruolo e segnatamente, quello di ideatori ed esecutori a Cavallaro e Patenè, coadiuvati da Alfio Paradiso, e quello di basisti, a Maurizio Pappalardo e Orazio Bellissima, avendo, nella qualità di lavoratori presso la ditta ove si sarebbe dovuta compiere la rapina, fornito ai sodali ogni informazione necessaria ed indispensabili per compiere il delitto, come solo poteva fare chi lavorava all’interno della sede della ditta.
Tra gli illeciti riscontrati vi è stato anche lo spaccio al minuto di droga del tipo marijuana e, significativamente, nel corso delle investigazioni, sono stati sequestrati circa 400 grammi di “erba”.