"Il sequestro Rappa non è nullo"| Il processo sui beni va avanti - Live Sicilia

“Il sequestro Rappa non è nullo”| Il processo sui beni va avanti

La concessionaria Nuova Sport Car

Respinta l'eccezione di uno degli avvocati degli imprenditori.

PALERMO – Respinta l’eccezione di nullità. Il processo sui beni del gruppo Rappa va avanti. Il collegio della Misure di prevenzione, presieduto da Giacomo Montalbano, ha respinto l’istanza di un difensore. Secondo il legale, il sequestro dei beni degli imprenditori palermitani si basava su “un decreto materialmente falso”.

Il processo è alle battute finali. I consulenti hanno depositato la perizia sul patrimonio e il 14 aprile spiegheranno in aula a quali conclusioni sono pervenuti. Alla scorsa udienza quando era quasi tutto pronto per decidere se restituire i beni oppure confiscarli l’avvocato Giuseppe Oddo, legale di Filippo Rappa sollevò l’eccezione che si basava su una delle ipotesi di reato contestate dai pm Caltanissetta che indagano sull’ex presidente Silvana Saguto.

Al punto 75 del provvedimento di sequestro si fa riferimento al presunto falso commesso dal giudice Fabio Licata che avrebbe apposto la firma apocrifa di Saguto. Sarebbe stato commesso un doppio falso perché “il decreto non proveniva dal soggetto giuridico come l’autore degli atti, ossia il Tribunale, costituito, oltre che da Fabio Licata, anche da Saguto e da Lorenzo Chiaramonte”. Da qui, secondo l’avvocato Oddo, derivava la nullità dell’intera procedura. Di avviso opposto la Procura. Non c’è alcuna certezza che la firma sia stata falsificata – ha replicato il pm Claudia Ferrari – visto che non è stata pronunciata una sentenza definitiva. Ed ancora, non si può fare confluire in questo processo del materiale che proviene da un’altra indagine. In ogni caso, se davvero un falso fosse stato commesso, si tratterebbe di un fatto formale che non incide nella sostanza del sequestro Rappa. La mancata definizione delle vicende giudiziarie nissene potrebbe avere convinto il collegio sulle misure di Prevenzione. Il processo va avanti. Tra i beni sotto sequestro ci sono diverse società, l’emittente televisiva Tr, e la concessionaria Nuova Sport Car che proseguono la loro attività in amministrazione giudiziaria. Nei mesi scorsi è finito sotto inchiesta il vecchio amministratore, l’avvocato Walter Virga.


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