È iniziata la trattativa tra le forze dell’ordine e i partecipanti al rave party di Modena che sta andando avanti da sabato sera in un capannone abbandonato in via Marino. Il tutto sta avvenendo all’esterno del capannone, dove si trovano almeno un centinaio di agenti, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Al momento nell’ex deposito non sono entrati agenti in divisa. Nel frattempo il party continua all’interno, ma il numero dei partecipanti sembra essere diminuito.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, porterà domani in Consiglio dei ministri una prima bozza di provvedimento per fermare i rave party “per dare nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento”. Si punta alla confisca di camion, furgoni, amplificatori ed altre apparecchiature musicali usate dagli organizzatori dei raduni, a carico dei quali scatterebbe anche l’obbligo del ripristino dei luoghi danneggiati. L’accelerazione della misura dopo il rave di Modena che ha spinto subito il titolare del Viminale a disporre “ogni iniziativa” per interromperlo e liberare l’area. Critiche dal Pd, che invita a non “dare fuoco alle polveri salviniane o accendere ulteriori micce col risultato finale di ricorrere a manganelli, maniere forti inutili e dannose”.