Razza: "Un quadro impietoso"| Musumeci: "Gare ai raggi X" - Live Sicilia

Razza: “Un quadro impietoso”| Musumeci: “Gare ai raggi X”

Orlando: "Regione adotti misure anticorruzione". Il governatore: "Saremo parte civile"

LE REAZIONI
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“Il quadro disvelato dalle indagini della Guardia di Finanza è impietoso e fa rabbia. Poco importa che siano fatti risalenti nel tempo al 2016. Quando abbiamo applicato il protocollo anticorruzione Anac-Agenas avevamo individuato nel “rischio” gare quello più alto. Ed è anche questa la ragione per la quale, attirandomi polemiche, ho alzato la voce sulle centrali di committenza pubbliche perché il sistema sanitario non può essere depauperato da condotte criminose. Ho sempre invitato, e continuo ad invitare oggi, tutte le imprese a denunciare all’autorità giudiziaria ogni anomalia e a segnalarlo formalmente alla nostra anticorruzione”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza in merito agli arresti che scuotono il mondo della sanità siciliana. “La storia personale e le pubbliche considerazioni di tante istituzioni su alcuni dei soggetti coinvolti, a partire dal dottor Candela – prosegue – stonano con le risultanze di questa attività investigativa. E per questo la vicenda lascia ovviamente attoniti. Ma saranno immediati, già questa mattina, tutti i provvedimenti conseguenti”.

E il commento del governatore non si fa attendere: “Avevamo visto giusto quando abbiamo approvato in giunta una delibera sulla Cuc e poi adottato misure per l’affiancamento di Consip. Chi ruba, se accertato, non merita di aver ricevuto la stima di tante persone perbene. La Regione sarà parte civile e ho dato disposizioni di passare al setaccio tutte le gare, perché anche procedure iniziate nel 2016, come quelle oggetto dell’indagine odierna, possono avere prodotto i loro effetti in epoca successiva. Deve essere chiaro a tutti che la sanità non è un business, ma serve a curare le persone”, ha detto il Presidente della Regione, Nello Musumeci.

“Sicuramente se qualcuno ha fatto il furbo, ha rubato, ha truffato sfruttando la malattia, il Coronavirus, il lavoro dei medici, la sofferenza dei malati deve pagare anche il doppio”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in collegamento su Italia 7 Gold commentando gli arresti in Sicilia.

“Gli arresti di oggi a Palermo hanno provocato un terremoto nella sanità siciliana. Mi auguro che sia fatta piena luce su fatti che appaiono molto gravi sia per le condotte provvisoriamente contestate, sia per la caratura dei soggetti coinvolti, tra tutti l’ex super manager che impartiva lezioni di legalità e, ancora una volta, ci costringe a riflettere su quella maschera che sta diventando la lotta (talvolta solo di facciata) alla criminalità. Ai militari della Guardia di finanza e alla Procura di Palermo va il mio sincero ringraziamento per il prezioso lavoro svolto”. Lo dice Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia.

“Lo scandalo che ha travolto la sanità siciliana e’ l’ennesima prova che e’ arrivato il momento di sottrarre la sanità’ pubblica alle regioni” lo afferma Giangiacomo Palazzolo del comitato promotore nazionale di Azione e sindaco di Cinisi. “Il quadro che emerge dall’attività investigativa della Guardia di Finanza – continua l’esponente di Azione – e’ preoccupante e rivela una corruzione endemica nel sistema sanitario regionale a cui bisogna porre fine sottraendolo alla sfera dell’influenza della politica il meccanismo delle nomine nella sanita’”. “Fino a quando le Asp saranno centri di potere e i vertici saranno oggetto di spartizioni politiche, la corruzione e l’illegalità continueranno a dilagare. Mi auguro che l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e il presidente Nello Musumeci oltre ai necessari provvedimenti vogliano finalmente impegnarsi per dare un segnale di discontinuità rispetto alla commistione tra politica, affari e sanità'”, conclude Palazzolo.

“Quanto emerso dall’inchiesta della Guardia di finanza di Palermo, che ringrazio per il costante lavoro a difesa della legalità, è terribilmente inquietante. La corruzione, la gestione criminale del denaro pubblico purtroppo oggi appare normale in Sicilia e questo fa doppiamente rivoltare visto che quei soldi lo Stato li spende per la salute dei cittadini e non per arricchire illegalmente squallidi personaggi senza scrupoli. Ma chi ha dato a questi signori spazio e potere? I soliti noti: Crocetta prima e Musumeci poi, che di questi metodi criminali e di questi personaggi inquietanti si servono per avere voti: è Musumeci infatti ad aver nominato Candela Commissario per ‘emergenza Covid e in una lista che portava il nome di Musumeci è stato eletto il poco onorevole Carmelo Pullara”. Lo dice l’europarlamentare del M5S, Dino Giarrusso. “Il presidente della Regione, anziché nominare assessori leghisti che attaccano Mattarella, farebbe bene – aggiungere – a prendere atto del fallimento integrale della sua esperienza politica e farsi da parte. Musumeci aveva promesso che la Sicilia diventerà bellissima, ma con le sue nomine e la sua incapacità conclamata sta facendo di tutto per renderla bruttissima: si dimetta subito, nessuno lo rimpiangerà”. “Questa ennesima inchiesta giudiziaria, questo cancro maledetto che ci condanna a pagare il pizzo a dipendenti dello Stato, ruota attorno ai partiti che ieri hanno inscenato la pantomima penosa della mozione di sfiducia ad Alfonso Bonafede. Dovrebbero vergognarsi anche di uscire di casa. Dopo la sanitizzazione anti-Coronavirus, dovrebbe arrivare una sanitizzazione antipartiti corrotti”, conclude Giarrusso.

“La politica ancora una volta si conferma incapace di riformare un sistema dove si annidano i pericoli maggiori di corruttela e malaffare. Assistiamo a direttori generali che vediamo recitare sempre negli stessi ruoli o, peggio, essere promossi a ruoli migliori per poi finire sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Si apra immediatamente una riflessione in parlamento e, soprattutto, il governo e l’assessore della Salute in primis facciano una mea culpa sui fatti accaduti, e Razza e Musumeci vengano a riferire in aula, sempre che il presidente della Regione ricordi la strada che porta all’Ars, visto che da quella parti non i fa vedere ormai da tempo”. Lo affermano i deputati del movimento 5 stelle all’Ars dopo l’operazione della Gdf su appalti nella sanità. “Dopo questi incresciosi fatti che travolgono la sanità siciliana – continuano – sarebbe il caso di chiedere che funzione abbia l’attività di prevenzione della corruzione nelle aziende sanitarie e nel coordinamento regionale istituito dall’assessore della Salute in Regione mesi addietro. Il Movimento 5 Stelle, nei mesi scorsi, con diversi atti parlamentari, ha raccolto il grido d’allarme lanciato dagli imprenditori del settore e provato ad audire i componenti della CUC più volte, senza però aver avuto riscontro. Diverse volte, ad esempio, abbiamo chiesto l’audizione di Damiani, uno degli arrestati, sia in commissione Bilancio che in commissione Sanità sull’appalto della manutenzione degli elettromedicali, ma questi non si è mai presentato”.

“I dieci arresti per corruzione nella sanità siciliana costituiscono l’ennesima umiliazione nei confronti del nostro popolo. L’operazione ha smascherato un sistema di tangenti che riguardava le gare indette dalla Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana e dell’ASP di Palermo: in piena emergenza Corona Virus, il 5% del valore degli appalti era destinato ai manager della debolissima sanità siciliana. Sono coinvolti politici e amministratori della Sanità pubblica locale, sono gli individui che rubano il futuro ad ogni singolo siciliano. Antonio Candela era stato nominato il 12 marzo Coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Coronavirus dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci. Nella sua intercettazione afferma: “Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”. Musumeci chiarisca immediatamente o si dimetta”. Lo afferma Michele Sodano, deputato del MoVimento 5 Stelle. “A noi – prosegue – il compito di ribellarci, e la rivoluzione parte dal nostro coinvolgimento attivo in politica, il futuro della Sicilia lo deve scrivere la gente più onesta che mai avrebbe pensato di entrare nelle istituzioni, perché sanità, rifiuti e acqua devono essere gestiti dai professionisti che non hanno paura di scontrarsi con il vecchio sistema, dai giovani laureati che non trovano spazio dove dovrebbero e per conseguenza emigrano. Come possiamo del resto, continuare a subire l’ennesima vessazione. Secondo gli investigatori il giro di mazzette dell’operazione di oggi arrivava ad un valore di 600 milioni di euro. 600 milioni di euro sottratti a ognuno di noi. Ringrazio il Corpo della Guardia di Finanza che con il proprio coraggioso e straordinario lavoro onora lo Stato Italiano e ci libera dal cappio della corruzione e delle mafie”.

Tra gli arrestati di oggi ci sono persone che sono state nominate da questo Governo regionale. Tocca al presidente Musumeci venire in aula e spiegare cosa è successo”: Lo dice il deputato regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale. “Il comunicato stampa con il quale l’assessore Razza – aggiunge Dipasquale – ha cercato di minimizzare l’inchiesta giudiziaria sulla sanità siciliana, parlando di provvedimenti e precauzioni è l’ennesimo tentativo di nascondere il sole con la rete. La Guardia di Finanza parla di ‘corruzione sistematica’ è un tema degno d’essere dibattuto nel parlamento dell’isola o no? Io ritengo che Musumeci debba venire in aula a spiegare questo episodio e tutte le altre cose che non sono andate in questi mesi nel sistema sanitario regionale”.

“Tuteleremo gli oltre 150 metalmeccanici delle aziende Sei Energia, Siram spa, Tecnologie sanitarie spa, Pfe spa, che si occupano della manutenzione e costruzioni di nuovi impianti all’interno degli i ospedali e delle Asp, che continuano ad avere un ruolo determinante nell’emergenza Covid-19, che nulla hanno a che fare con i fatti emersi oggi su fenomeni di corruzione nel settore della sanità siciliana”. Lo afferma Francesco Foti, della segreteria della Fiom Cgil di Palermo. “Senza entrare nel merito delle indagini della magistratura, riteniamo gravi i fatti emersi. La corruzione è un fenomeno inaccettabile che va contrastato e che abbiamo sempre denunciato e combattuto – aggiunge il sindacalista – continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda, con l’unico interesse di tutelare chi ogni giorno ha come unico scopo il lavoro onesto”.

“Siamo esterrefatti e dispiaciuti dal terremoto che ha sconvolto la sanità siciliana e ha portato a 10 arresti e diverse denunce. Ovviamente la presunzione di innocenza vale per tutti, ma pensare che potrebbe essere acclarato che ci siano stati manager della sanità infedeli e disonesti, mentre migliaia di siciliani ogni anno sono costretti ad andare a curarsi fuori dall’isola, è semplicemente vergognoso e inaccettabile”. Lo afferma, in una nota, il gruppo della Lega al Comune di Palermo, aggiungendo che “anche un solo centesimo distratto alle cure dei siciliani è una vergogna, ma qui si parla di gare per circa 600 milioni di euro, con ipotesi di tangenti del 5%!” “Come gruppo consiliare di Palermo – prosegue la nota firmata dal capogruppo e dai consiglieri Marianna Caronia, Alessandro Anello e Elio Ficarra.- non possiamo che prendere le distanze da un sistema che, secondo la tesi degli inquirenti, sembra avere avuto come epicentro proprio l’Asp di Palermo ai tempi gestita, a vario titolo, proprio da Antonino Candela. E poiché la Guardia di finanza nella sua relazione parla di ‘corruzione sistemica’ nella sanità siciliana, il livello di allarme è necessariamente alto. Come gruppo consiliare del capoluogo di regione – aggiungono – non possiamo che fare un appello agli organi regionali affinché vigilino con la massima attenzione, perché oltre alle risposte che attendiamo tutti dalla Magistratura, anche la politica faccia immediatamente la sua parte. Non abbiamo infatti alcun dubbio che il presidente Musumeci si adopererà ancor di più per fare pulizia .Ci auguriamo infine- conclude la nota – che non ci sia stato qualcuno che abbia approfittato anche dell’emergenza del Covid-19 per portare avanti traffici loschi. Sarebbe una vergogna nella vergogna”.

“L’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di personalità di primo piano della sanità siciliana, tra cui il coordinatore per l’emergenza Covid in Sicilia, mette in luce una inquietante gestione della pubblica amministrazione che ci lascia sgomenti”. Lo dice Anthony Barbagallo, parlamentare regionale e segretario del Pd in Sicilia. “Ancora una volta – aggiunge Barbagallo – la magistratura è arrivata prima della politica aprendo uno squarcio su quello che, da quel che si legge da notizie di stampa, appare come un sistema di gestione illecita che mina alla base la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, anche perché proprio in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo il settore della sanità ha assunto un ruolo centrale. A questo punto è necessario passare ai ‘raggi x’ le gare espletate per appurare eventuali episodi corruttivi che posso avere influenzato l’esito delle procedure di evidenza pubblica, e per verificare che a farne le spese non siano i cittadini con servizi, costi ed apparecchiature meno efficienti di quanto necessario”. “Abbiamo ritenuto più volte assolutamente inadeguata la gestione dell’ emergenza covid da parte del governo regionale che oggi si condisce di un ulteriore elemento ombroso e negativo. Chiediamo che il presidente Musumeci – conclude Barbagallo – riferisca in aula su quello che sta avvenendo nella sanità siciliana”. 

“Al di là delle contestazioni specifiche, l’inchiesta della Procura di Palermo e della guardia di finanza conferma che la sanità in Sicilia resta un tragico bancomat al servizio della politica, e viceversa. Per scambiarsi poltrone, carriere, denari ed appalti. È triste dover commemorare Giovanni Falcone senza che i governi che si sono succeduti in questi 28 anni abbiamo saputo mettere in campo, oltre alle frasi di circostanza, strumenti idonei ad evitare che la corruzione resti il naturale terreno di incontro tra appalti e politica”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia e anticorruzione Claudio Fava. 

“I siciliani si attendono la costituzione di parte civile della Regione Siciliana, insieme ad ogni utile provvedimento per contrastare la “corruzione sistemica” che affligge la sanità pubblica della nostra regione. Ho già dato mandato agli uffici legali della Città e della città Metropolitana di Palermo di procedere alla costituzione di parte civile per i danni prodotti da questo gravissimo sistema di corruzione”. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, appresa la notizia dell’arresto di alcuni manager della sanità siciliana.

“Dall’operazione della guardia di finanza su alcuni esponenti della sanità siciliana emerge per l’ennesima volta l’impermeabilità del governo Musumeci al malaffare. Gli epiteti ingiuriosi nei confronti dell’assessore Ruggero Razza, definito un ‘bambino da levare dai coglioni’, sono la plastica rappresentazione di quanto da taluni sia temuta ed avversata l’operazione di trasparenza e legalità condotta da questo governo regionale nel mondo della Sanità. Rispediamo al mittente, pertanto, le vergognose strumentalizzazioni politiche di M5s e Pd che per l’ennesima volta mistificano la realtà dei fatti”. Lo afferma il capogruppo all’Ars di Diventerà bellissima, Alessandro Aricò, aggiungendo: “Peraltro, è evidente che l’accostamento fatto dal neo segretario regionale del Pd tra l’operazione della guardia di finanza e la gestione dell’emergenza coronavirus in Sicilia sia intellettualmente disonesto, fantasioso e privo di qualsivoglia senso del pudore. Anche nella gestione della pandemia, infatti, il governo Musumeci e l’assessorato guidato da Razza hanno ottenuto nonostante le inevitabili difficoltà ottimi risultati, arginando il diffondersi del contagio in Sicilia e facendo sì che nei nostri ospedali siano stati curati con successo anche pazienti provenienti dal Nord Italia”.


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