CATANIA – Una tragedia. Seppur sportiva ma sempre tragedia è. A mister Sannino tocca reinventare, ancora una volta – meglio – per l’ennesima volta, la formazione da far scendere in campo domenica al Massimino. Si gioca alle 12.30 contro un Bari che alle falde dell’Etna non arriva certo per una passeggiata di salute e che, anzi, vista la situazione d’emergenza dei rossoazzurri proverà ad infierire più di quanto non sia nelle sue possibilità. Ogni settimana ce n’è una. Ogni partita lascia sul campo un bollettino di infortuni e squalifiche che destabilizzerebbero qualunque allenatore. Eppure, Sannino prova a tenere alto il morale. Oltre che la guardia. Difficile tanto quanto conquistare tre punti. L’infermeria, adesso, è colma al punto giusto. Alla lunga lista degli acciaccati (tanto per voler utilizzare un eufemismo), sabato scorso si sono aggiunti anche Spolli e Capuano. Cani è stato espulso e Gyomber mancherà per via della convocazione con la nazionale slovacca Under 21.
Ed allora, ecco che occorre ricominciare a pensare a come rattoppare quelle assenze pesantissime in mezzo al campo. Una delle poche speranze è quella di recuperare, ad esempio, Rinaudo: ma accelerare i tempi potrebbe essere rischiosissimo e così il centrocampista argentino verrà convocato solo se ritenuto in grado di potere giocare almeno qualche scampolo di partita. Si deve pensare all’avversario e si deve pensare alla formazione: bisogna capire che, alla lunga, si sta attraversando un momento così delicato che rischia di divenire decisivo per il proseguo della stagione. I rossoazzurri (se significa ancora qualcosa) hanno dalla loro il fattore campo: tre partite delle prossime quattro da disputare al buon vecchio Cibali. Oggi, mentalmente, può servire anche questo.
Intanto, domani pomeriggio, la dirigenza etnea spezzerà (finalmente) il silenzio: a Torre del Grifo l’Amministratore Delegato, Pablo Cosentino, analizzerà il momento della prima squadra e risponderà alle domande dei giornalisti. Vedremo.
