Nasce il Pdl, con qualche “mal di pancia” dentro An, che si scioglie per confluire nel “partitone”. Con qualche complesso di inferiorità. Perché il partito più grosso è Forza Italia e perché leader indiscusso è Berlusconi. Con buona pace di Gianfranco Fini. Il secondo. Il luogotenente. E forse all’ex missino va anche bene così. Essere secondo nella forza politica più forte non è male, in fondo.
Altra cosa è arrivare secondo…su due. Tra lui e l’altro presidente di camera, Renato Schifani (Forza Italia anche lui…), Fini è il meno ricco. Il presidente del Senato, infatti, col suo reddito imponibile, denunciato nel 2008, di quasi 160 mila euro, straccia il “povero” Fini fermo a circa 105 mila.
Il leader (ex?) dell’(ex?) An può consolarsi almeno con la scelta delle automobili. Mentre Schifani possiede due modeste (e che fantasia…) Lancia Y10, Fini è proprietario di tre automobili: una Smart, una Mini e una Audi Cabrio. Che quei 50mila euro di differenza siano dovuti a qualche “pieno” in più?
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