Regionali, lo scatto di Musumeci | Il centrodestra si divide ancora - Live Sicilia

Regionali, lo scatto di Musumeci | Il centrodestra si divide ancora

Il leader di Diventerà bellissima rompe gli indugi. LE REAZIONI

Verso le elezioni
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PALERMO – C’è il rappresentante di “Diventerà bellissima” Raffaele Stancanelli e quello dei movimenti sicilianisti Rino Piscitello, c’è l’ex coordinatore di Forza Italia Enzo Gibiino e il responsabile nazionale di Noi con Salvini Angelo Attaguile. Sono loro, pezzi di centrodestra siciliano che avevano deciso di partecipare alle primarie ‘fallite’ della coalizione, a sostenere la candidatura alle prossime elezioni regionali di Nello Musumeci. Uno “strappo”, una fuga in avanti che nell’intervista di oggi a Livesicilia Gianfranco Micciché aveva chiesto di evitare. Ma proprio al commissario di Forza Italia, i presenti hanno lanciato diverse frecciate.

“Questa è una giornata significativa – ha detto Musumeci – iniziata lo scorso autunno, quando il movimento ‘Diventerà bellissima’ ha lanciato l’idea delle primarie, di fronte a tanti esponenti del centrodestra. Questa coalizione non ha la serenità per selezionare e decidere un candidato unitario. Una tara che il centrodestra si porta dietro dal 2012. Oggi pare impossibile superare i veti incrociati ed evitare il tritacarne nel quale io ero stato irresponsabilmente cacciato. Pensavamo che consultare la gente fosse il sistema migliore. Qualcuno è convinto che la Sicilia sia ferma a vent’anni fa. È un errore e un suicidio. Oggi c’è un grande assente: il popolo siciliano. La gente è stanca di formule, veti e accordi. La gente vuol capire se la parte sana della politica siciliana sa avanzare una proposta alternativa alla coalizione che ha sostenuto Crocetta e che ha prodotto disastro, o alla faziosità del Movimento cinque stelle. Bisogna – ha aggiunto – andare oltre il centrodestra, aprirsi alla società. Per questo noi alle primarie abbiamo creduto davvero. Ecco perché il passaggio consumato non può essere liquidato con una semplice battuta. Nessuno ha fatto fughe in avanti, qualcuno semmai ha fatto fughe al’indietro. Perdere ancora tempo significa lavorare per gli altri, per gli avversari. I siciliani devono sapere anzitempo quali siano candidati, programmi, obiettivi. I temporeggiatori in passato hanno provocato stragi, spesso di innocenti”.

Secondo Musumeci “è un errore tergiversare ancora: noi abbiamo deciso. Abbiamo messo tante persone responsabili attorno a un progetto. Vogliamo mettere al centro la Sicilia, aprire un vero contenzioso col centralismo romano e non vogliamo imbarcare chi, del disastro siciliano è stato corresponsabile. Noi andiamo avanti, con tutti i militanti che a questo progetto hanno creduto. Noi – prosegue Musumeci – abbiamo riacceso la speranza. Andremo avanti, aperti ai contributi di tutti: chi ci vuole stare proponga idee e risorse. La macchina è già partita. Nessuno si illuda di potere dettare l’agenda elettorale a quattro partiti che, dopo aver concordato quella agenda con i disertori, hanno visto quel patto svanire. Io che sono un moderato per eccellenza – prosegue – vorrei sapere chi sono gli altri moderati. Vedo solo estremisti e cortigiani”.

E il riferimento a Micciché sembra chiaro. Ed ecco l’ombra di una resa dei conti, dopo la vicenda delle regionali del 2012. Anche se Musumeci precisa: “Per me la vicenda del 2012 è archiviata. I progetti politici non si costruiscono con i risentimenti, al massimo con i sentimenti. Andare avanti è fisiologico per chi si candida a vincere. E questo progetto è stato sottoscritto da tutte le forze del centrodestra e dagli alleati. Se queste forze vengono meno agli impegni, – prosegue però Musumeci – non possono pensare che gli altri si fermino. Restare fermi è solo un errore, pensando di trovare un candidato unitario ad agosto: questa è una vocazione al suicidio. Non vorrei sia una colpa andare avanti. Il tavolo è saltato il 27 marzo, e non si può pensare che chi l’ha fatto saltare possa decidere l’agenda politica”.

Tra i presenti, ecco fare capolino anche tre ex assessori regionali: Paolo Ezechia Reale ha vissuto una breve parentesi nella giunta Crocetta, mentre Daniele Tranchida e Alessandro Aricò fecero parte delle giunte di Raffaele Lombardo. E proprio l’ombra dell’ex governatore si allunga per un attimo sulla conferenza stampa di oggi. Ad avere sposato le idee dell’Mpa, ad esempio, in passato fu Rino Piscitello, oggi presente in rappresentanza dei movimenti sicilianisti, al posto di Gaetano Armao, ufficialmente impegnato altrove, ma oggi chiamato in causa dallo stesso Micciché. ”

“L’Mpa? Il 14 maggio – spiega Piscitello – faranno un coordinamento e assumeranno le loro decisioni. Noi siamo sicuri che questa coalizione diventerà la coalizione di tutti. Anche dell’Mpa? Personalmente penso sia logico”. Una ipotesi che non convince però granché i rappresentanti di Noi con Salvini. “Noi sicilianisti – spiega poi Piscitello – abbiamo chiesto al centrodestra una alleanza organica. Non pensavamo nemmeno alle primarie. È stata Forza Italia a chiedercelo e lo abbiamo accettato. Abbiamo quindi costruito un percorso e raccolto le firme. E ci siamo trovati il giorno della presentazione di fronte alla scelta di Forza Italia e Cantiere Popolare di non partecipare alle primarie. Un fatto che non può essere superato con un semplice ‘scusa’”.

Ma lo “strappo” di Musumeci fa emergere anche qualche divisione all’interno di Forza Italia. Non a caso, tra i presenti ecco l’ex coordinatore regionale Vincenzo Gibiino: “La Sicilia – ha detto – è oggi tra le ultime Regioni dell’Unione europea per disoccupazione giovanile: siamo riusciti a peggiorarci. In questi mesi ho visto un Gianfranco Micciché che molte volte ha utilizzato le parole ‘sì, ma: le primarie sì, ma poi non si fanno. Sì ai candidati delle primarie ma poi non piacciono più. Sì a un candidato per le Regionali, ma non ce l’ho’. Le primarie? Sono d’accordo con Berlusconi: se non sono regolamentate – aggiunge Gibiino – sono un errore. Ma il regolamento era fatto bene. E la mia esperienza nella raccolta delle firme dimostra una grande voglia di partecipazione. Ma c’è qualcuno che è sordo. Berlusconi? Notoriamente non prendo decisioni senza aver parlato con lui”. Ma a quel punto, qualcuno, spiega Gibiino ha ‘bucato il pallone’ poco prima che la partita iniziasse. E anche in questo caso la frecciata a Micciché pare chiara. Ma anche Gibiino allontana lo spettro di un redde rationem, dopo l’avvicendamento alla guida del partito in Sicilia: “Sulle vicende del coordinamento regionale – spiega infatti – i fatti non sono noti e li conoscono solo Berlusconi e il sottoscritto. La mia storia è quella di una persona che ha iniziato con Forza Italia ed è sempre rimasto lì. Gianfranco in passato invece mise in piedi una forza politica alternativa a Forza Italia. Io non ho intenzione di fare nulla di questo tipo. Se altri di Forza Italia sono pronti a seguire questo progetto? Certamente, e potrei fare tanti nomi, ma oggi non è utile a nessuno”. Ma lo strappo di Musumeci è anche un nuovo strappo nel centrodestra siciliano.

*Aggiornamento ore 17.55
“La fretta non è mai buona consigliera, con la fuga in avanti di Nello Musumeci il centro destra si preclude una vittoria a mani basse alle prossime elezioni regionali perdendo l’occasione di tornare al governo”. Lo dice Gabriella Giammanco, portavoce Forza Italia in Sicilia. “E’ evidente che andando in ordine sparso il centro-destra, molto probabilmente, riconsegnerà la nostra isola a chi fino a oggi ha governato in modo disastroso – aggiunge – Abbiamo il dovere di provare a esprimere una candidatura unitaria. La nostra proposta è quella di aprire le trattative per individuare, con serenità e senza veti incrociati, un candidato condiviso subito dopo le imminenti elezioni amministrative di Palermo. E’ chiaro che Forza Italia voglia mettere sul tavolo un suo candidato ma sempre lavorando di concerto con gli altri partiti del centro-destra e senza dettare l’agenda elettorale a nessuno. Ciò al solo scopo di restituire la Sicilia ai siciliani, con un governo che sappia davvero affrontare le innumerevoli problematiche della nostra regione. Ci auguriamo che Musumeci e i movimenti che lo sostengono possano condividere con noi questo percorso” conclude.

*Aggiornamento ore 19,00

A Giammanco risponde Giusi Savarino, portavoce di #DiventeràBellissima: “A leggere le parole della Giammanco ci viene da pensare che è stata poco in Sicilia in questi anni, si può mai pensare che sia la candidatura di Nello Musumeci la colpa di una sconfitta alle prossime regionali? Noi abbiamo da sempre ricercato l’unità, e abbiamo la consapevolezza di avere un’ambizione, che è anche una grandissima responsabilità, quella di avere un progetto politico chiaro, competenze e buone idee per la Sicilia, in questo ha ragione la portavoce di forza Italia, abbiamo la responsabilità di dare una speranza ai siciliani che cancelli Crocetta e spazzi via il populismo. Il non detto è che noi abbiamo il grande vantaggio rispetto agli avversari, grillini compresi, di aver costruito in questi anni un’alternativa di governo seria, credibile, abbiamo saputo costruire un rapporto di fiducia coi siciliani, abbiamo avuto la schiena dritta rispetto alle sirene del potere e fatto opposizione in maniera puntuale coi pochi uomini rimasti leali. Le forze alternativa a Crocetta che si sono ritrovate attorno al tavolo ieri per le primarie, hanno dunque troppi vantaggi che non possono permettersi di bruciare con vaghe strategie attendiste. Non si può immaginare di scegliere il candidato alla presidenza della regione un mese prima della presentazione della candidatura, commettendo lo stesso errore di cinque anni fa, noi non abbiamo come il pd un presidente uscente ingombrante al quale dover dare la buonuscita il più tardi possibile, per poter sfruttare al massimo le comode poltrone di un fallimentare governo regionale. È vero che uniti si vince, il metodo scelto erano le primarie, #DiventeràBellissima non ha fatto fughe in avanti, semplicemente non facciamo passi indietro rispetto alla nostra candidatura che in quella sede avevamo proposto e che più di cinquantamila persone hanno sostenuto, cioè Nello Musumeci. Se le primarie non sono andate più bene, quale metodo sarà buono? Ebbene non possiamo più giocare a nascondino, i siciliani, stanchi e sfiancati da una crisi lunga e senza luce, meritano chiarezza”.

“Sono molto soddisfatto del risultato di oggi a Palermo”. Lo dice Stefano Parisi (Energie per l’Italia) dopo la conferenza stampa tenuta oggi da Nello Musumeci con i candidati che avevano raccolto le firme per le primarie di centrodestra in vista delle regionali in Sicilia. “Nello Musumeci – continua Parisi – è il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Sicilia. Un momento importante di unità. Gli altri candidati pronti per le primarie hanno deciso di unirsi nel sostegno alla candidatura di Musumeci. Ci auguriamo che anche le altre componenti del centrodestra convergano su Musumeci. Le elezioni siciliane in autunno sono decisive non solo per la Sicilia. Il fallimento della Giunta di sinistra apre la strada alla vittoria del M5S”. “Solo il centrodestra unito, – prosegue – con un progetto forte e chiaro, può scongiurare questo disastro per la Sicilia e per il Paese. Non è più il momento di divisioni interne legate a personalismi. Oggi la politica deve pensare ai Siciliani”. “A Palazzo dei Normanni – conclude – si è parlato di futuro, lo si è fatto con la consapevolezza delle potenzialità di una terra straordinaria ma assolutamente non valorizzata. La Sicilia ha bisogno di amministratori di qualità che mettano al primo posto lo sviluppo, ha bisogno di programmazione, di lavoro, di legalità. Presto sarò di nuovo in Sicilia per confrontarmi con coloro che credono che il cambiare sia ancora possibile”.

“Dopo la disastrosa gestione di Crocetta e soci, in Sicilia noi moderati siamo destinati a vincere. Ciò dovrà accadere sulla base di un programma di governo concreto e realizzabile, di una maggioranza coesa ed omogenea e di uomini culturalmente attrezzati che siano in grado di interpretare interessi legittimi e di risolvere i bisogni dei siciliani. Il senso della realtà impone tuttavia di occuparci di una competizione elettorale per volta, anche in ragione dell’importanza della posta rappresentata in primis dalle elezioni amministrative della città di Palermo. Un minuto dopo affronteremo nella maniera più opportuna come preparare l’elezione del nuovo Presidente della Regione e il conseguente rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana. In tale ottica invitiamo tutti coloro che con ostinazione e senso delle istituzioni hanno posto in essere un’opposizione seria all’attuale governo Crocetta, Nello Musumeci per primo, a riflettere su tutto ciò che ci ha unito in questi anni e deve continuare ad unirci, per evitare gli errori del passato e tornare al governo della Regione”. Lo afferma Toto Cordaro, presidente del gruppo parlamentare Cantiere Popolare all’Assemblea regionale siciliana.

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