Angelino Alfano va a sinistra? | Si alza un fuoco di sbarramento - Live Sicilia

Angelino Alfano va a sinistra? | Si alza un fuoco di sbarramento

Il leader Ap rassicura i suoi: decisioni condivise. Castiglione: "Dialogo avanzato". La Via in pole

Verso le Regionali
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PALERMO – Diverse telefonate sulla direttrice Palermo-Roma e un leader costantemente impegnato nel tentativo di spiegare ai suoi che non c’erano state accelerazioni nella trattativa con il Pd. Nel giorno in cui ha ricevuto la chiamata di Silvio Berlusconi per l’ipotesi di un riavvicinamento con Forza Italia, Angelino Alfano era impegnato anche in un secondo fronte: fare i conti con i malumori nati all’interno del suo partito in Sicilia per la possibile alleanza col Pd. A far saltare sulla sedia gli uomini di Alternativa popolare le parole di Pierferdinando Casini, che da Scicli annunciava urbi et orbi la chiusura dell’accordo con il ministro degli Esteri per una coalizione a tre con i dem e i Centristi per l’Europa.

La fuga in avanti dell’ex presidente della Camera non è piaciuta ad Alfano, che è stato costretto a calmare i suoi uomini in Sicilia e a spiegare che nessuna intesa era stata raggiunta col Pd. “Ogni decisione – è stato il senso delle parole rivolte dal leader di Ap ai suoi – sarà condivisa e ponderata con il gruppo dirigente regionale del partito”. Alfano, preoccupato per la tenuta interna del partito, ha chiesto anche al coordinatore regionale Giuseppe Castiglione di scendere in campo per fare chiarezza e spiegare a tutti che “l’accordo ancora non c’è”. Frasi miranti a gettare acqua sul fuoco di sbarramento nato davanti a una possibile intesa con i democratici: diversi big del partito, infatti, guardano ancora a Forza Italia, da cui proviene il loro elettorato storico, ma sarebbero pronti a seguire Alfano nell’intesa coi dem soltanto davanti alla garanzia di un candidato governatore espressione dell’area moderata. L’identikit è quello di Giovanni La Via, presidente della commissione Ambiente e sicurezza alimentare dell’Europarlamento, da sempre critico con la partecipazione degli alfaniani all’esperienza di governo targata Crocetta.

Contro l’accordo tra l’area progressista e Alternativa popolare anche la sinistra, che da tempo dialoga con i bersaniani di Articolo 1-Mdp e la lista dei territori di Leoluca Orlando. Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra italiana, non ha avuto dubbi: “Non è mettendo insieme un pezzo del vecchio centrodestra con il fu centrosinistra che si affronta l’emergenza politico-istituzionale che investe oggi la Sicilia – le sue parole -. Non è pensabile che gli stessi protagonisti delle peggiori esperienze di governo in Sicilia possano essere oggi gli stessi che ci spiegano come salvarla”. Parole che portano Sinistra italiana verso altri lidi, mentre a Palazzo delle Aquile Leoluca Orlando continua a tessere la tela delle alleanze. Nessuna preclusione agli alfaniani, già coinvolti nella coalizione che visto vittorioso il ‘professore’ alle recenti Amministrative di Palermo, “ma il candidato – spiegano gli orlandiani – deve nascere da una autentica condivisione tra i diversi attori della coalizione”.

*Aggiornamento ore 16.30
Candidato ‘centrista’ alla presidenza della Regione siciliana e intesa per le politiche con un’alleanza di coalizione se la legge elettorale dovesse rimanere quella attuale: sono due dei punti chiave dell’accordo su cui stanno lavorando il Pd e Ap di Angelino Alfano. “Il dialogo è molto avanzato”, dice all’Ansa il sottosegretario e coordinatore di Ap in Sicilia, Giuseppe Castiglione. “L’accordo non è ancora chiuso, ma il confronto è positivo”, aggiunge Castiglione.


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