Siracusa, molti big esclusi dall'Ars | Exploit grillino nella provincia - Live Sicilia

Siracusa, molti big esclusi dall’Ars | Exploit grillino nella provincia

Vincenzo Vinciullo resta fuori da Palazzo dei Normanni

Fuori Vinciullo, Marziano e Sorbello, confermati Zito e Gennuso.

SIRACUSA – È quasi mezzanotte di una lunga giornata di spoglio e davanti all’ufficio elettorale del Comune di Siracusa il cronista incrocia due delle principali notizie di questa tornata elettorale nel collegio aretuseo: la lentezza delle operazioni di scrutinio e il sigillo dell’exploit grillino, ossia lo scatto del secondo seggio. Davanti all’ufficio elettorale che cala per ultimo le saracinesche in tutta l’Isola, si abbracciano i sostenitori del neodeputato pentastellato Giorgio Pasqua: è suo il quinto e ultimo seggio all’Ars del collegio siracusano.

Gli altri sono: le new entry Giovanni Cafeo (Pd) e Rosanna Cannata (Fi); e i riconfermati Stefano Zito (M5S) e Pippo Gennuso (Idea sicilia – Popolari e Autonomisti). Le sorprese più eclatanti erano state chiare sin da metà pomeriggio: fuori dai banchi dell’Ars Enzo Vinciullo (Ap), Bruno Marziano (Pd), Pippo Sorbello e Giambattista Coltraro (Udc).

Dolorosa la sconfitta del già presidente della commissione Bilancio all’Ars, Vinciullo, che pur nell’exploit locale (lista oltre il 9%) paga la defaillance del movimento di Alfano a livello regionale, sotto la soglia del 5% e perciò a secco di deputati. Significativa anche la sconfitta di Marziano (4.795) nello scontro tutto dentro al Pd: vittoria di Giovanni Cafeo (7.404) forte del consenso ottenuto nella zona Nord della provincia. In quei comuni Cafeo avrebbe raddoppiato il suo potenziale elettorale, secondo Marziano, a causa di ingerenze “dei dirigenti regionali e nazionali” del partito. “È nel triangolo Lentini-Carlentini-Francofonte  che maggiormente si determina il divario con il mio concorrente di partito – ha detto il già assessore alla Formazione del governo Crocetta –  poiché alla sua forza tradizionale si è aggiunta quella  del sindaco di Carlentini (Pippo Basso, ndr) che ha reagito in questo modo alla sua esclusione dalla Lista del Pd”.

L’altro scontro dentro al Pd aretuseo, ossia quello tra Marziano e il sindaco Giancarlo Garozzo, che aveva visto costretto il candidato di quest’ultimo, il presidente del Siracusa calcio Gaetano Cutrufo, a migrare nella lista di Alfano, lo perdono entrambi. Al di là del seggio che non è scattato, Cutrufo (6.229) è comunque arrivato secondo, dopo Vinciullo (6.829). A riprova dell’exploit dei 5 Stelle, che in provincia di Siracusa hanno ottenuto il consenso più alto di tutti i collegi siciliani (52.437 voti lista, ossia il 34,8%. 31.886 preferenze) lo scatto del secondo seggio: oltre al deputato uscente Stefano Zito (18.008), arriva all’Ars Giorgio Pasqua (5.439 preferenze), 48enne di Priolo Gargallo con la specificità delle battaglie ambientaliste: era tra i manifestanti che “fermarono” il trasporto del polverino Ilva di Taranto alla discarica Cisma di Melilli, in seguito finita sotto inchiesta anche per quel trasporto.

La disputa dentro Forza Italia (lista al 16,78%), invece, la vince nettamente la sorella del sindaco di Avola Luca Cannata, Rossana. La giovane neodeputata forzista raccoglie 6.836 preferenze, battendo i quotati Antonello Rizza (ex sindaco di Priolo arrestato in piena campagna elettorale) che chiude con 4.929 voti, e Edy Bandiera (5.538), indicato assessore regionale dai big del partito in provincia. Infine conferma per il deputato uscente Pippo Gennuso (6.557) con la lista Idea sicilia – popolari e autonomisti (lista all’8,38). Strascico polemico nel Pd, con il segretario provinciale Alessio Lo Giudice che attacca, senza nominarlo, il sindaco Giancarlo Garozzo e tanti militanti Dem a lui vicini, per il sostegno al candidato Cutrufo, finito nella lista alfaniana: “Alcuni dirigenti del Pd – ha detto – hanno apertamente appoggiato un candidato della lista di un altro partito, così violando il nostro Statuto nazionale che prevede l’obbligo per gli iscritti di sostenere lealmente ed esclusivamente i candidati presenti nelle liste del Pd”.

Nota a parte merita la lentezza dello scrutinio: quando nell’Isola mancavano quaranta sezioni al termine delle operazioni, venti erano del comune aretuseo. Una spiegazione prova a darla l’assessore Silvia Spadaro: “L’inesperienza dei presidenti di seggio ha rallentato molto le operazioni – dice – Chiamavano spesso per dubbi sulla corretta relazione dei verbali: noi per essere più sicuri, e vista questa inesperienza di base, abbiamo controllato tre volte ogni verbale. Li abbiamo segnalati anche alla Corte d’Appello di Catania, affinché la prossima volta non ce li assegnino”.

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