PALERMO – Diecimila euro lordi all’anno in più, circa. Più gli arretrati. Più i bonus legati al raggiungimento degli obiettivi e al merito. Questo significa in soldoni l’aumento del 3,78% e norme annesse – “in linea con il quadro nazionale del trattamento della dirigenza”, dice il segretario generale della Cgil Funzione pubblica Gaetano Agliozzo, dopo sedici anni di vacatio contrattuale, che sarà corrisposto ai dirigenti regionali non appena l’Aran avrà certificato l’accordo collettivo siglato con le organizzazioni sindacali.
Il placet del governo Musumeci, arrivato nelle scorse ore, dovrebbe entrare a regime a partire da subito, gennaio. Resteranno da concordare, in sede di contrattazione di secondo livello, i benefit previsti in ordine ai target, cioè agli obiettivi conseguiti: novità dell’accordo, infatti, è – nelle intenzioni di parte Regione e di controparte sindacale – il legame fra bonus e merito. Sindacati che, dopo la lunga deriva, si dichiarano soddisfatti: “Sedici anni sono un periodo di vuoto contrattuale lunghissimo – aggiunge Agliozzo -, questo adeguamento è un riconoscimento dovuto ma non è soltanto un obiettivo economico raggiunto: arrivano i fondi del Pnrr e responsabilità sempre più grandi, perciò l’accordo prevede, oltre a riconoscimenti economici basati sulla qualità del lavoro e sui risultati, anche una parte disciplinare molto articolata e rigorosa, molto penalizzante per chi non dovesse remare nella direzione giusta”.
GLI ARRETRATI
I circa 800 dirigenti rimasti nel ruolo regionale dopo i pensionamenti a raffica degli ultimi anni riceveranno anche gli arretrati relativi a parte del periodo di vacanza contrattuale, che saranno inseriti, da subito, direttamente in busta paga: per tredici mensilità, e per ogni mese di arretrato, ai dirigenti di prima fascia spetteranno 25,70 euro al mese per il periodo compreso fra l’1 gennaio 2016 e la stessa data del 2017. Da allora fino al primo gennaio 2018, gli arretrati maturati ammonteranno a 78,62 euro al mese; dal 2018 in poi, si tratterà di 221,43 al mese. Ecco, invece, le cifre degli arretrati per i dirigenti di seconda e terza fascia: 21 euro netti al mese da gennaio 206 a gennaio 2017; 65,62 euro da gennaio 2017 a gennaio 2018, data a partire della quale sono maturati 180,50 euro per ciascun mese arretrato in mancanza di rinnovo contrattuale.
GLI STIPENDI PER FASCE
Le norme contrattuali calcolano poi la parte fissa di retribuzione per i dirigenti di prima fascia da una parte, per quelli di seconda e terza dall’altra. Per quanto riguarda i primi, si tratta di 36 mila 152 euro annui lordi per tredici mensilità; ai secondi è riconosciuta una parte fissa di 7 mila 747 euro lordi, sempre per tredici mensilità. Quote, queste, che vanno ad aggiungersi allo stipendio tabellare, cioè il nocciolo della retribuzione. Così, i dirigenti di prima fascia aggiungeranno, al netto dei bonus, allo stipendio “base” di 60 mila 367 euro e 47 centesimi, l’indennità integrativa speciale di 7 mila 859 euro e 2 centesimi, gliscatti di anzianità maturati, e la retribuzione di posizione sopra descritta di poco più di 36 mila euro. Per seconda e terza fascia, oltre a scatti di anzianità e benefit, sarà aggiunta allo stipendio tabellare di 45 mila 901 euro e 87 centesimi, la parte fissa retributiva di posizione che ammonta, come detto, a quasi 8 mila euro.
PENSIONATI CON INCARICHI DIRIGENZIALI
Ai dirigenti che, seppur in quiescenza, vengano chiamati a svolgere compiti di collaborazione a tempo determinato con il presidente della Regione e con gli assessori, saranno corrisposte queste indennità: fino a 51 mila 650 euro annui ai capi di gabinetto, 38 mila 719 euro ai dirigenti preposti alla segreteria tecnica e alla segreteria particolare, fino a 38 mila 710 euro; a tutti gli altri, fino a 30 mila 990 euro.
CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA