Le ralazioni pericolose dell'onorevole Paolo Ruggirello

Relazioni pericolose| L’onorevole e i boss

Dal 2006 ad oggi, il nome di Ruggirello si ripete nelle informative

I pubblici ministeri di Palermo avrebbero voluto riportare di nuovo in carcere l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, ma il gip ha detto no. Non ci sono esigenze cauterali.

Ruggirello, che in carcere – dove è stato contagiato dal Coronavirus – c’è rimasto per un anno e tre mesi, da una settimana si trova ai domiciliari per decisione del Riesame. Nella prima indagine è venuto fuori che l’ex parlamentare regionale del Pd era vicino ai boss Francesco e Pietro Virga ed è stato rinviato a giudizio per mafia.

Nell’ultima indagine gli viene contestato di essersi messo a disposizione del boss di Castellammare del Golfo Mariano Asaro, che voleva aprire uno laboratorio dentistico a Paceco.

Di Ruggirello ha parlato Pietro Cusenza, non un mafioso, ma un collettore di voti per conto dei boss. Così Cusenza si è auto definito davanti ai pm di Palermo ai quali ha raccontato come la mafia ha inquinato il voto nel Trapanese: “So che Virga ha stipulato un accordo con il candidato Paolo Ruggirello che prevedeva il pagamento in più tranches di 50 mila euro oltre a futuri lavori da affidare sempre a Vito. Ho messo direttamente in contatto Paolo Ruggirello con Pietro Virga, tramite Salerno”.

E venne il giorno del pagamento: “La prima rata pari a 20 mila euro fu consegnata effettivamente da Ruggirello. Fu Salerno a consegnarmi la somma in una busta, trattenendo per sé 5 mila euro. Io consegnai la somma a Virga che non gradì l’iniziativa di Salerno”.

In realtà il nome del politico faceva parte di un’informativa datata novembre 2011. Girolamo Antonio Coppola era a colloquio con il fratello, e boss, Filippo Coppola. Bisognava attivare il passaparola fra i detenuti. Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Erice si deve votare per Ruggirello. In precedenza nel 2006, anno della prima candidatura all’Ars, tra gli sponosor di Ruggirello c’era Michele Accomando, un imprenditore che sarà poi condannato per mafia.

Alle Regionali del 2008 a spendersi per Ruggirello era stato Giovanni Buracci, la cui condanna non è mai divenuta definitiva perché è deceduto prima della Cassazione. Prima di scoprire il suo presunto ruolo di mafioso Burracci aveva lavorato per anni come funzionario alla prefettura di Trapani, addetto alle “certificazioni antimafia” e alle “patenti per sorvegliati speciali”. Ruggirello si sarebbe attivato per fare assumere una parente du Burracci all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.

Alle amministrative del 2014 Ruggirello avrebbe sfruttato i suoi rapporti con i mafiosi Carmelo Salerno, Vincenzo La Cascia e Filippo Sammartano. È l’anno in cui ha lannciato il movimento politico “Articolo 4”.
La nuova inchiesta della Dda aggiunge un ulteriore capitolo alle relazioni “pericolose” di Ruggirello, pedinato e fotografato mentre incontrava Mariano Asaro e Carmelo Salerno, per strada oppure davanti al negozio di frutta e verdura di quest’ultimo.


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