Renzi in visita a Siracusa | Crocetta: "Ci aspettiamo che cambi l'Italia" - Live Sicilia

Renzi in visita a Siracusa | Crocetta: “Ci aspettiamo che cambi l’Italia”

Renzi incontra i sindaci del Siracusano (foto Condorelli)

DAL NOSTRO INVIATO ANTONIO CONDORELLI - Il premier incontra gli studenti e gli insegnanti della scuola "Raiti", che lo accolgono al grido di "Matteo, Matteo..." (Guarda il video). Ai bambini dice: "Costruiamo un futuro insieme, è questa la grande bellezza". E davanti alla scuola la protesta dei precari VIDEO. Il confronto con i sindaci e con gli imprenditori. Mercoledì piano casa, Job act e fondi per la scuola (Foto facebook Andrea Tuttoilmondo).

SIRACUSA –  Il grande giorno di Matteo Renzi nella città guidata dal fedelissimo Giancarlo Garozzo è iniziato nella scuola Salvatore Raiti. Lì il premier è stato accolto da una canzone cantata dai piccoli studenti. Applausi e un grande girotondo fatto da studenti, personale amministrativo e professori hanno trattenuto Renzi per più di mezz’ora all’ingresso. Il grande abbraccio degli studenti è arrivato anche nella palestra allestita per l’occasione con addobbi floreali e un coro organizzato dalla sezione musicale della scuola che ha 800 alunni ed è un modello di integrazione per la presenza di una trentina di studenti stranieri e per l’assenza di barriere architettoniche. Ad accompagnare Renzi oltre a Garozzo c’erano Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria e Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa che ha affermato: “Dobbiamo ringraziare la scuola per quello che fa per tutti, e in particolare per i giovani”. Poi l’incontro con sindaci e imprenditori in municipio, a parlare dei problemi del territorio e di sviluppo.

Il lavoro

Il presidente del Consiglio ha toccato anche il tema del lavoro, con particolare riferimento alla Sicilia e al Sud: “E’ il momento più difficile da 30 anni per chi perde il posto di lavoro. Dobbiamo cercare di fare uno sforzo vero”. Poi l’argomento scuola: “Che la scuola italiana torni ad essere la patria della bellezza e della cultura”, ha sottolineato Renzi, che si è poi rivolto ai bambini: “Mi avete chiesto: preparaci un futuro. Il futuro cerchiamo di prepararlo insieme a voi e ai vostri insegnanti. Torno a Roma felice perché so di poter contare sui bambini di Siracusa”. E ancora: “Qualsiasi messaggio virtuale non vale la bellezza di un abbraccio fisico”.

La protesta

Non solo cori di approvazione. Per Renzi anche una contestazione da parte di alcuni militanti del cittadini senza bandiere di partito: “Non sei credibile”, “Devi passare prima dal voto popolare”. contestatori hanno suonato fischietti e urlato contro il presidente del Consiglio. A loro si sono uniti alcuni lavoratori precari della scuola per protestare contro i tagli degli ultimi anni.

La grande bellezza

Renzi agli studenti: “La scuola è luogo dei sogni. Noi con Graziano Delrio, che è qui con me, e con i ministri, faremo di tutto per fare delle scuole il luogo della grande bellezza”. Subito dopo il capo del Governo cita la vittoria agli Oscar di Paolo Sorrentino e trae spunto dal titolo del film ‘La grande bellezza’ per dare un messaggio agli studenti: “Sappiate che la grande bellezza è dentro di voi ma niente può scalfire quello che siete. Siete importanti e siete la grande bellezza dell’Italia, che deve riscoprire la bellezza proprio nei volti di ciascuno di voi”. Renzi, festeggiato dai bambini che gli stringono la mano e battono il cinque, canta con loro e con il sottosegretario Graziano Delrio l’Inno di Mameli.

 Renzi in municipio

Dopo la scuola, Renzi ha raggiunto il palazzo di città ad Ortigia, perla aretusea circondata dal mare. Lì è intervenuto Rosario Crocetta, che si è rivolto direttamente al capo del Governo.

“Ci aspettiamo da te molto: che cambi l’Italia senza troppe mediazioni con la politica politicante. Ci aspettiamo che tu faccia ‘il Renzi'”. “Ci auguriamo -aggiunge Crocetta- che il tuo governo possa adottare una legge nazionale per introdurre i diritti delle coppie di fatto”.

Otto mesi per fare una gara

Al primo piano del Municipio Renzi punta il dito contro la burocrazia: “Un Comune dopo le autorizzazioni per seguire tutte le procedure necessarie impiega oltre 8 mesi per fare la gara. Nell’attesa di ricorsi al Tar e sospensioni lavorano più gli avvocati che le amministrazioni”

 “La scuola? Meglio buttarla giù e rifarla”

“Quattro milioni per adeguare una scuola? E se con gli stessi soldi la buttassi giù? Io penso sia meglio buttar giù e rifarla”, risponde Renzi a un sindaco del siracusano che comunica i problemi sul fronte dell’edilizia scolastica. “No a passerelle politiche, non ne abbiamo bisogno. Dobbiamo fare cose operative”, insiste Renzi.

Il grido di dolore dei sindaci

Il sindaco di Rosolini Corrado Calvo chiede a Renzi “una legge che accerti le responsabilità” di chi “ha amministrato negli enti locali con facilità, scaricando tutte le responsabilità quindi sull’ultimo che taglia tutte le spese per fare economie”. Il sindaco Calvo concludendo invita il premier a dire “no a salva-Roma, salva-Catania o salva-Milano, ma sì a un decreto che salvi gli 8 mila comuni d’Italia”.

 Mercoledì piano casa e “jobs act”

Renzi assume un impegno: “Mercoledì prossimo farò a Roma una corposa conferenza stampa di lancio di alcuni provvedimenti molto importanti, perché siamo pronti. Presenterò il piano casa e presenteremo anche il Jobs act e le misure per la scuola, misure che mettiamo tutte insieme per non incatenare i sindaci, ma scatenarli”. “Ci sono 2 miliardi di euro -aggiunge il capo del Governo- pronti per l’edilizia scolastica e bisogna rilanciare l’efficientamento energetico della scuola perché si possa spendere meno in bollette”.

L’incontro coi sindaci

Renzi è un fiume in piena. Per contrastare il dissesto idrogeologico “non servono nuovi fondi ma serve spendere i soldi che ci sono: in Italia c’é un miliardo di euro, qualcuno dice due, in fondi che non stiamo spendendo. vi invito a non cedere alla rassegnazione e vi garantisco che il Governo sarà vostro compagno di strada”. “Dobbiamo tornare a crederci insieme -aggiunge – l’Italia non ha finito il proprio tempo, ma vedo clima di rassegnazione e trovo difficoltà. Il nuovo governo ha un’idea per lo sviluppo di questo territorio”. Renzi chiama i sindaci “colleghi” e li invita a “essere operativi”. “Le persone che sono qui – spiega, con riferimento anche al sottosegretario Graziano Delrio – conoscono i problemi dell’essere sindaco: non ci fate l’elenco delle difficoltà, perché le conosciamo. Abbiamo fatto parte del ‘club degli sfortunati’ perché i sindaci in questi momento non hanno fondi e vengono considerati parte della casta anche se prendono 1.500 euro al mese”. Essere sindaco, prosegue, “è un’esperienza straordinaria ma difficile: vuol dire prendersi gli insulti ed essere depositari di sogni”. Il governo presenterà, annuncia, la prossima settimana un pacchetto di misure “non per incatenare ma per scatenare i sindaci”.

Dopo i sindaci, Renzi ha incontrato gli imprenditori.

Il premier si è seduto al tavolo dei relatori con Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria, Giancarlo Garozzo, sindaco renziano di Siracusa e Rosario Crocetta. Pippo Giandinoto, del Tavolo degli imprenditori, ha elogiato la nascita del Distretto del Sud Est che comprende le città di Ragusa, Siracusa e Catania. “Occorre – ha detto Giandinoto- portare a compimento tutti gli appalti infrastrutturali in programma”. Massimo Franco, rappresentante degli imprenditori: “Abbiamo costi di produzione superiori alla media europea, abbiamo costi burocratici altissimi e le imprese sono in ginocchio, continuano a scomparire le partite IVA e tra poco arriveranno le arance dall’Africa che rischiano di soppiantare le nostre. Signor Presidente -conclude Franco- fa bene a partire dalle scuole, è importante per i nostri giovani”.

L’intervento di Lo Bello

Ivan Lo Bello: “Abbiamo apprezzato la sua presenza, presidente, in questo territorio che gode di grandi risorse imprenditoriali e civili. La scuola sta diventando centrale nel dibattito, non succedeva da tempo. Noi dobbiamo capire che abbiamo enormi problemi e potenzialità, abbiamo un’importante realtà agroalimentare con imprese che competono sul mercato. Abbiamo lavorato alla creazione del Distretto del Sud-Est. Questo territorio necessita di progetti di sviluppo, gli imprenditori di questa terra ogni mattina si alzano per progettare e costruire”. Nel suo discorso agli imprenditori, Renzi ha annunciato: sulla riforma del Senato “mi gioco la vittoria della mia scommessa. Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l’economia riparte. I nostri bambini non sono solo il futuro, rappresentano il presente e investendo nelle scuole diamo un messaggio anche alle famiglie. Sogniamo un’Europa che non si occupi dell’immigrazione non solo quando ci sono gli sbarchi a Lampedusa. Noi immaginiamo il semestre europeo come opportunità sociale e civile”. Ancora rivolgendosi agli imprenditori: “Mi prendono in giro perché annuncio una misura al mese, ma non c’è alternativa: o proviamo a fare misure choc di cambiamento o sprechiamo la ripresa come abbiamo già sprecato la crisi”.

 La polemica dei deputati esclusi

“Per la visita del premier Renzi a Siracusa sono stati invitati amministratori e sindaci, il cerimoniale di Palazzo Chigi ha dimenticato i deputati regionali eletti nella provincia: mi dispiace molto”. Lo dice con amarezza il deputato regionale del Pd siracusano Bruno Marziano.

 La sorella del carabiniere ucciso lasciata fuori

Disappunto per la mancata possibilità di partecipare alla cerimonia ed all’incontro con il Presidente del consiglio Matteo Renzi, per via della scelta, attribuita al cerimoniale di Palazzo Chigi, “di vietare l’accesso alla scuola agli estranei, compreso la madrina dello stesso istituto senza considerare che si tratta della sorella di Salvatore, il carabiniere al quale e’ intitolata la scuola” l’ha manifestato Giovanna Raiti. Raiti è particolarmente impegnata sul fronte dell’associazionismo civico ed è’ stata animatrice di diversi incontri con gli studenti anche nella stessa scuola. “Nel momento in cui Papa Francesco da’ grandi esempi di apertura ad esempio condividendo anche con la guardia svizzera la colazione o facendosi spedire dal suo Paese il documento di identità al pari di un “qualsiasi” cittadino – afferma – stride questa scelta. Nulla nei confronti della scuola che si è limitata a recepire direttive, per come mi è stato riferito, ma ritengo che nella fattispecie non si sia fatta la scelta migliore”.


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