Dunque, Sergio Mattarella. Tutti lo danno come il nome ‘caldo’, il nome per cui il premier Matteo Renzi si spenderà, il nome che potrebbe raccogliere una messe di consensi trasversali. Mattarella viene da una tradizione politica situata, ma negli ultimi tempi – soprattutto per il suo ruolo di giudice costituzionale – ha assunto un profilo defilato. Ed è questo ‘scolorimento’ che Renzi vorrebbe sfruttare – dicono coloro che sanno – per raggiungere un risultato non divisivo all’interno del Pd e per avere a che fare con un presidente non troppo ingombrante.
Il problema, casomai, è Silvio Berlusconi, il co-titolare del patto del Nazareno. A lui Mattarella non piace: è considerato come un replicante di Oscar Luigi Scalfaro, nome che da quelle parti provoca anatemi e scongiuri. E allora? Allora si tirerà la corda fino a un momento prima della rottura. Se Mattarella cadesse, potrebbero esserci possibilità per Giuliano Amato – non amato però da Renzi – o per Anna Finocchiaro.

