PALERMO – Passaggio immediato in Reset, un’anticipazione di cassa al 16 marzo e un accordo che sarà formalizzato lunedì pomeriggio. Buone notizie per i 620 dipendenti ex Gesip rimasti in cassa integrazione e, a differenza dei 950 colleghi, non ancora transitati nella nuova consortile del comune di Palermo. Oggi a villa Niscemi i sindacati hanno incontrato il sindaco Leoluca Orlando e hanno condiviso un’intesa di massima, che verrà scritta nei dettagli in queste ore.
Il problema, infatti, riguarda proprio l’ammortizzatore sociale che, a causa di una diatriba fra ministero del Lavoro e Regione, ha accumulato ritardi: il rischio è che i soldi arrivino solo a maggio o giugno, lasciando 620 dipendenti senza un sostentamento per sei mesi. I sindacati hanno chiesto più volte l’anticipazione delle assunzioni, rispetto al primo giugno, e oggi il risultato è stato raggiunto.
L’amministrazione si è impegnata, da martedì, a cominciare a chiamare 100 dipendenti per volta per la firma dei contratti e il 16 verrà anticipata una prima tranche di denaro (in seguito si recupereranno le ore). Il Comune, in sostanza, sta rinunciando a due mesi e mezzo mesi di Cig tutta pagata dallo Stato (quella da metà marzo a maggio) e conta di farcela grazie alle economie e in attesa comunque della risposta dell’Agenzia delle Entrate sul risparmio dell’iva. Il periodo da gennaio alla firma del contratto resta coperto da Cig.
I 620 dipendenti svolgeranno 24 ore settimanali, comunque meno delle 28 di chi è già in Reset. Dal primo giugno, invece, tutti a 28 ore. I sindacati hanno anche chiesto di specificare nell’accordo le rilevanza dei servizi offerti dalla consortile, così da non incorrere nell’obbligo della liquidazione delle partecipate contenuto nella Legge di Stabilità.
LE REAZIONI
“Viste le involuzioni nazionali rispetto alla concessione della Cig e ai contenuti della Legge di Stabilità, l’unico passaggio che avrebbe salvaguardato i livelli occupazionali era l’accordo appena condiviso con l’amministrazione – dice Salvo Barone dell’Ugl – chiediamo comunque la specifica che i servizi offerti dalla Reset sono indispensabili per il Comune. L’intesa raggiunta prevede un anticipo che sarà riconosciuto al momento dell’assunzione pari al corrispettivo economico della integrazione alla cassa integrazione da gennaio al 16 marzo (circa 700 euro nette ciascuno). Il mese di marzo sarà pagato per intero contestualmente a tutti gli altri lavoratori e le ore saranno recuperate successivamente. La contrattualizzazione prevede un monte ore settimanale di 24 ore dal 16 marzo al 30 maggio e a decorrere dal primo giugno dovrà adeguarsi a quello degli assunti in precedenza (28 ore) che dovrebbe estendersi a 30 ore settimanali per tutti, se l’Agenzia delle entrate dovesse esprimersi positivamente in merito all’esenzione del pagamento dell’Iva. Nessuna rinuncia economica rispetto all’accordo di dicembre”.
“Sono dispiaciuto per come si è chiusa la vicenda Gesip, siamo gli unici a pagare, è una sconfitta – dice Maurizio Giannotta – un grazie va a tutti i rappresentanti sindacali che in tutti questi anni non sono riusciti a fare un passo avanti a favore dei lavoratori, accettiamo con amarezza la decisione presa”.
“Oggi è stato un giorno importante – dicono le rsa Ugl Gioacchino Tortorici e Leto Antonino – aspetteremo la risposta dell’ufficio delle Entrate per sapere se la Reset è esente iva per l’aumento delle due ore a giugno”.