Rettori contro la facoltà romena | "Stop ai corsi di medicina" - Live Sicilia

Rettori contro la facoltà romena | “Stop ai corsi di medicina”

Giacomo Pignataro, rettore dell'Università di Catania

L'appello al presidente della Regione Rosario Crocetta è arrivato questa mattina nel corso di una conferenza stampa. Nella foto Giacomo Pignataro, rettore dell'Università di Catania

PALERMO – “Preso atto della fermezza e del rigore dell’intervento del Miur, e indipendentemente dall’azione ministeriale, la Regione deve fare chiarezza sull’attivazione di corsi di laurea per medici, di corsi di lingua rumena e due convenzioni con l’Asp di Enna e la fondazione Proserpina, che sembra non essere una fondazione, ma una srl, dunque una società a scopo di lucro. Cosa che aggiunge un ulteriore elemento di paradosso”. Lo ha detto il rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, a Palazzo dei Normanni a Palermo in conferenza stampa, a proposito dei corsi di medicina attivati, a Enna dalla srl Fondazione ‘Proserpina’ che nella compagine societaria vede l’Università romena ‘Dunarea De Joso’ di Galati, senza l’avallo della Prefettura, né quello dell’Università Kore, che ha preso le distanze dall’operazione. Il caso alcuni giorni fa è finito sul tavolo del ministro dell’Istruzione. “Abbiamo scritto una lettera al presidente della Regione – ha aggiunto Pignataro – sottolineando elementi di incoerenza. Chiediamo lo stop dei corsi”. A chi ha chiesto come sia possibile alla luce della normativa vigente che la Regione abbia stipulato convenzioni di questa natura e privi di un fondamento giuridico a detta dei rettori, il rettore di Messina Pietro Navarra ha risposto: “Non ce lo spieghiamo e per questo chiediamo al parlamento siciliano un intervento, affinché i due assessorati Formazione e Sanità revochino le convenzioni, che è dannosa per tutte le università del Paese e per la formazione di professionisti. È falso che le tre università siciliane abbiano chiesto una riduzione dei posti per i corsi di laurea in medicina – ha aggiunto Pignataro -. Avevamo mille posti l’anno scorso – ha osservato -, abbiamo saputo che la Regione aveva chiesto una riduzione a 500, siamo riusciti a fermarla e ad ottenerne 750”. (ANSA)

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