Revenge 3, gli imputati e gli omicidi contestati - Live Sicilia

Revenge 3, gli imputati e gli omicidi contestati

Le richieste di pena presentate dall'accusa per il rito abbreviato del processo che vede imputati alcuni presunti esponenti del clan Cappello ritenuti gli autori di alcuni delitti commessi tra il 2001 e il 2010.

Le Richieste di Pena
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CATANIA – Pasquale Pacifico e Lina Trovato non hanno fatto sconti, per quasi tutti gli imputati è stato chiesto il massimo della pena prevista: l’ergastolo. Chiesto l’ergastolo per Vito Acquavite accusato dell’omicidio di Mario D’Angelo e Matteo Gianguzzo. D’Angelo fu ucciso a Catania in contrada Fiumazzo il 10 giugno del 2001, nella sua azienda agricola, alla base del delitto ci sarebbero secondo i Pm i contrasti con il gestore di un’altra azienda agricola, parente di Domenico Privitera. E’ del 2001 anche l’uccisione di Matteo Gianguzzo: un probabile caso di lupara bianca; la vittima sarebbe stata sequestrata per avere informazioni sull’eliminazione di Massimiliano Bonaccorsi, avvenuta nel gennaio del 1997. Il cadavere sarebbe stato bruciato. 30 anni di carcere è la richiesta di condanna ai giudici per Antonio Aurichella accusato dell’omicidio di Giacomo Spalletta, vertice del clan Sciuto-Tigna. Spalletta fu freddato in via Santa Maria della Catena a Catania la mattina del 14 novembre 2008, una vendetta di mafia – secondo l’accusa – per l’omicidio di Sebastiano Fichera. Ergastolo è la pena richiesta per Antonino Bonaccorsi accusato di 4 delitti: quello di Mario D’Angelo, Matteo Gianguzzo, Giacomo Spalletta e Orazio Daniele MilazzoAgatino di Mauro e Alessandro Guerrera sono accusati dell’uccisione di Luca Mario Grillo, avvenuta a Catania in via Genovesi, il 30 ottobre 2001. Per loro Pacifico e Trovato hanno chiesto l’ergastolo. Stessa pena per il boss Sebastiano Lo Giudice a cui sono contestati 8 delitti. Per gli inquirenti oltre alle uccisioni di D’Angelo, Gianguzzo, Grillo, Milazzo e Spaletta, “Ianu Carateddu” avrebbe avuto un ruolo ben preciso nella morte di Salvatore Gueli: ammazzato il 2 dicembre 2007 perché avrebbe avuto rapporti di “vicinato” con un boss del Clan Cappello. Le mani di Lo Giudice anche nel delitto di Raimondo Maugeri: il cadavere fu trovato in via Gelso Bianco la mattina del 3 luglio 2009, un omicidio progettato dal Clan dei Cursoti con i Lo Piccolo di Palermo per destabilizzare gli equilibri di Cosa Nostra catanese. L’ultimo omicidio contestato al boss è quello di Salvatore Tucci, commesso in via Feliciotto a Catania il 6 marzo del 2010. Gli inquirenti sono convinti che Tucci fu ucciso perché il clan pensava che fosse un confidente delle forze dell’ordine. Di quest’ultimo delitto è accusato anche Giovanni Musumeci, per lui la pena richiesta è 30 anni di carcere. Chiesto l’ergastolo per Orazio Musumeci ritenuto responsabile dell’omicidio di Mario Luca Gulla. 30 anni per Giuseppe Alessandro Platania, l’omicidio contestato è quello di Salvatore Tucci. Stessa pena per Domenico Privitera per il delitto D’AngeloTre gli omicidi di cui è accusato Orazio Privitera: Giangusso, Spaletta e Maugeri, per lui chiesto l’ergastolo. Massimo della pena anche per Alfio Sanfilippo, il delitto contestato è quello di Salvatore Tucci. Nicolò Squillaci è accusato dell’omicidio di Raimondo Maugeri: l’accusa ha chiesto 30 anni. Ergastolo, infine, per Antonino Stuppia. A lui sono contestati i delitti Gueli e Maugeri.


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