ROMA – Le spoglie del cooperante italiano Giovanni Lo Porto sono rientrate in Italia, coerentemente con gli impegni assunti dal Governo in sede parlamentare. A darne notizia alla famiglia, rinnovando il proprio cordoglio, è stato il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha seguito personalmente la vicenda. Il Governo – informa un comunicato di palazzo Chigi – ha operato affinché, dopo la sua tragica morte, fosse data a Lo Porto degna sepoltura, dando così un luogo del dolore alla famiglia, a quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato per il suo limpido e straordinario impegno e agli italiani tutti.
In memoria di Lo Porto e delle attività umanitarie da lui svolte saranno avviate iniziative di cooperazione nel campo dell’educazione e della formazione. Il governo degli Stati Uniti aveva recentemente annunciato di avere ucciso per sbaglio Giovanni Lo Porto durante un attacco con un drone lo scorso gennaio in Pakistan. Nell’attacco era morto anche un ostaggio statunitense, Warren Weinstein. Lo Porto era scomparso nel gennaio del 2012 mentre si trovava in un’area tribale al confine tra Pakistan e Afghanistan.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha concordato con l’unità di crisi della Farnesina di mantenersi in contatto in vista del rientro a Palermo della salma e delle esequie che saranno possibili dopo l’autorizzazione delle autorità.