Riesi, lo strazio per il suicidio: "Era una brava ragazza"

Riesi, lo strazio per il suicidio: “Era una brava ragazza”

La violenza, lo stalking, il suicidio di una giovane donna. Il lutto. Parla chi la conosceva.
LA VIOLENZA
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“La notizia ci lascia sgomenti, veramente. La nostra comunità è molto provata. Mai pensavamo potesse accadere una cosa del genere”. Salvatore Sardella, sindaco di Riesi, ha la voce tesa. Non avrebbe mai voluto commentare il suicidio di una ragazza romena, residente nel paese e vittima – secondo le prime ricostruzioni – dello stalking del suo compagno, fino al crollo. (qui tutta la storia) foto d’archivio

Una vicenda che presenta molti punti oscuri che interpellano il meccanismo dei domiciliari a cui l’uomo era stato sottoposto. E’ ancora presto per emettere sentenze definitive, soprattutto nei confronti del contesto. La reazione della magistratura era stata pronta e attenta, con l’aggravamento della misura. Restano domande che hanno bisogno di risposte. C’è stato – da quanto si narra – il solidificarsi dell’angoscia, fino alle estreme conseguenze.

Ad avvertire i carabinieri delle intenzioni della vittima – secondo quanto riporta l’agenzia Ansa –
sarebbe stato lo stesso ex compagno a cui la donna avrebbe telefonato, poco prima di togliersi la vita. Una circostanza su cui i militari indagano nel tentativo di ricostruire bene la dinamica dei fatti.

L’assessore Elio Angilella conosceva, di vista, la giovane. “Abitava a cinquanta metri da casa mia – racconta -. Non ho mai notato niente di strano, ma sarebbe stato difficile, perché era proprio un’altra via. Parliamo di una bravissima ragazza. Una lavoratrice che prestava la sua opera in campagna, che faceva la badante ed era voluta bene. Siamo sconvolti, non sappiamo che dire”.

A Riesi sono spuntati i manifesti di lutto. Una forma di comunicazione ravvicinata, affettuosa e carica di pena. Si vede una giovane donna con i capelli raccolti e un sorriso appena accennato. I funerali saranno celebrati in Romania. Il cordoglio cartaceo sul muro mostra un viso dolce, i lineamenti sensibili di una persona che amava la vita. Ma che sarebbe precipitata nell’incubo della violenza e della paura che non trova riparo. (rp)


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