Rifiuti, 2 mila ecoballe da smaltire: la terza ordinanza di Schifani

Rifiuti, 2 mila ecoballe da smaltire: la terza ordinanza di Schifani

Il provvedimento di Schifani e l'intervento dell'Anci

CATANIA – Oltre 1.700 tonnellate di rifiuti indifferenziati da trattare ogni giorno. Più di duemila ecoballe accumulate all’interno dell’impianto della Sicula trasporti a Lentini. Il presidente della Regione Renato Schifani ha emesso la terza ordinanza per contrastare l’emergenza. Cosa accadrà.

Rifiuti, la terza ordinanza di Schifani

Prima l’autorizzazione all’accumulo di rifiuti all’interno dei capannoni e nel piazzale della Sicula Trasporti a Lentini. Poi l’esaurimento, nel giro di pochi giorni, di ogni centimetro disponibile per le ecoballe, che adesso sono più di 2 mila in attesa di conferimento. Con la terza ordinanza il presidente della Regione Renato Schifani continua la corsa contro il tempo per fermare l’emergenza rifiuti che investe più del 50% dei comuni siciliani: 200 su 390.

Il codice e le procedure

Le discariche siciliane non possono abbancare i rifiuti indifferenziati sottoposti al trattamento della Sicula (codice EER191212). Ogni giorni vengono conferite, nell’impianto di Lentini, 1.700 tonnellate di scarti, che si trasformano in circa 500 ecoballe. Le 2.000 accumulate sono solo una minima parte del conferimento, perché costantemente i sovvalli vengono consegnati all’esterno.

La società Catanzaro costruzioni, che gestisce la discarica di Siculiana, sta eseguendo l’analisi degli scarti lavorati dalla Sicula, per verificare se può accoglierli all’interno del proprio impianto. La procedura di “omologa” varrà anche per altri impianti siciliani, come quello di Caltanissetta.

La corsa contro il tempo

I primi conferimenti da Catania a Siculiana non potranno essere fatti, nella migliore delle ipotesi, prima del 18 luglio, ma “le proiezioni – si legge nell’ordinanza firmata dal presidente Schifani – relative ai conferimenti previsti per i prossimi cinque giorni stimano il ricevimento medio di 1700 ton al giorno. Il gestore comunica che dette quantità sono state accettate per andare incontro alle esigenze pressanti dei Comuni”.

In pratica, la quantità di rifiuti lavorati è pari al doppio del normale. Proprio per questo la Sicula ha annunciato la nuova chiusura dell’impianto e il presidente della Regione ha emesso la terza ordinanza

La terza ordinanza

Il 25 giugno, il dipartimento regionale dell’Ambiente ha disposto la non assoggettabilità alla procedura di di valutazione di impatto ambientale per il trattamento dei rifiuti effettuato dalla Sicula. Il 17 luglio, data da segnare, ci sarà la conferenza dei servizi per il rinnovo dell’Aia all’impianto.

Ma resta il nodo principale da affrontare, occorre verificare se il trattamento dei rifiuti effettuato dalla Sicula consente agli scarti di “mutare la natura e la composizione”. L’Arpa si è pronunciata positivamente in questo senso, attestando il cambiamento del potere calorifero e l’abbattimento della presenza di organico. Su queste basi, Schifani ha disposto che la Sicula possa continuare a conferire gli scarti trattati nei termovalorizzatori. Il presidente ha anche ordinato “ai fini del più celere rientro in ordinario”, che “i tempi del procedimento pendente dinanzi al competente dipartimento regionale Acqua e Rifiuti sono dimezzati”.

Interviene l’Anci

“Ringraziamo il presidente Schifani – dice a LiveSicilia Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia – che si è assunto una responsabilità, evitando il caos definitivo nei Comuni, ma ogni 3 giorni c’è una crisi del sistema rifiuti e bisogna puntare su una riorganizzazione del sistema di smaltimento”.

Amenta non si ritiene sereno, perché la terza ordinanza di Schifani “ha una validità temporanea – continua – copre il tempo necessario per certificare il rifiuto, fare l’omologa nelle discariche siciliane e trasferirlo all’estero. Rispetto al passato Arpa e città metropolitana hanno dato il parere favorevole, ma siamo in bilico per quello che accadrà nel futuro è necessario un cambio di passo – conclude – e di non andare avanti a tentoni”.

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