PALERMO – Due giorni di tempo per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge che ridisegna la vita degli enti locali in Sicilia. Il testo è stato approvato mercoledì dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate, e ora si appresta ad iniziare la navigazione nelle acque di Sala d’Ercole.
Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato annunciato dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, in apertura della seduta di oggi che vede all’ordine del giorno il voto finale della legge di contrasto al crack. Le norme che mettono in piedi un sistema per combattere le dipendenze sono state tutte approvate nella seduta di mercoledì, si attende solo il disco verde di Sala d’Ercole.
Di Paola contro Schifani
Dal Movimento cinque stelle, intanto, venti di guerra contro il governatore Renato Schifani: “Col suo diktat alla maggioranza che ha portato alla bocciatura in commissione Affari istituzionali della norma sull’aumento della rappresentanza il presidente si è schierato contro i sindaci con un comportamento davvero demagogico e contraddittorio – dice il coordinatore regionale dei pentastellati Nuccio DI Paola – considerando che il testo prevede l’introduzione del vice presidente del Consiglio, l’incremento dei permessi per i consiglieri e il terzo mandato nei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti”.
Di Paola annuncia battaglia in aula. “Siamo pronti a chiedere il voto segreto su ogni emendamento – avverte -. È paradossale che Schifani e il suo alleato Totò Cuffaro che vogliono reintrodurre il voto diretto nelle Province con la conseguente moltiplicazione di posti, blocchino la norma sulla rappresentanza come si trattasse di poltrone quando in realtà serve ai sindaci per potere amministrare meglio i propri territori come ha più volte evidenziato l’Anci”.
La riforma degli enti locali
Il ddl di riforma degli enti locali modifica alcune norme in materia di ricandidabilità dei sindaci. Salta il limite dei mandati per i primi cittadini dei piccoli centri (fino a cinquemila abitanti). Istituita la possibilità di un terzo mandato per i sindaci dei Comuni da cinquemila a quindicimila abitanti. Nasce anche la figura del consigliere supplente, che subentra in caso di nomina del compagni di lista nella giunta comunale. Saltata, appunto, la norma che prevedeva la possibilità per i sindaci di nominare un assessore in più, seppur a costi invariati.
Primo sì al ddl ‘Liberi di scegliere’
In commissione Salute, intanto, è arrivato l’ok all’unanimità al ddl ‘Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della criminalità organizzata, adozione del protocollo d’intesa ‘Liberi di scegliere”. Si tratta di una legge che vuole tutelare i minori che rompono il legame con gli ambienti familiari criminali, offrendo loro un’alternativa concreta grazie a un sistema di assistenza sociale integrato e multidisciplinare.
“Desidero ringraziare tutti i componenti della commissione Salute che hanno lavorato per un obiettivo comune – dice il presidente della Commissione, Giuseppe Laccoto -. L’unanimità rafforza il valore di questa legge e dimostra che la lotta alla mafia non è solo una priorità condivisa, ma una responsabilità collettiva che le istituzioni hanno deciso di affrontare insieme, superando le posizioni di parte”. Per Laccoto il ddl “è una prima risposta concreta a chi cerca di costruire un futuro lontano dalla criminalità”.