Rimpasto, aziende e svolta politica| Orlando compatta la maggioranza - Live Sicilia

Rimpasto, aziende e svolta politica| Orlando compatta la maggioranza

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Il sindaco riunisce i capogruppo a Villa Niscemi e annuncia le sue prossime mosse.

PALERMO – Orlando ricompatta la sua maggioranza e si prepara alla svolta politica, lavorando a un’assemblea aperta alla città per fare il punto sul primo anno di governo e premendo l’acceleratore su rimpasto, direttore generale e cda delle partecipate. Il sindaco di Palermo, questa mattina, ha riunito a Villa Niscemi i capigruppo delle forze che lo sostengono a Sala delle Lapidi: un summit convocato ieri per tracciare la road map delle prossime settimane. Presenti Dario Chinnici del Pd, Giusto Catania di Sinistra Comune, Gianluca Inzerillo di Sicilia Futura, Francesco Scarpinato di Democratici e popolari, Tony Sala di Palermo 2022 e Sandro Terrani del Mov139, oltre al braccio destro del Professore Fabio Giambrone.

Il tema più immediato è quello del bilancio consolidato, che il consiglio dovrebbe votare entro giovedì: in tempo per consentire al Professore di presentarsi alle assemblee delle aziende con le carte a posto. Ma Orlando scriverà anche al presidente del consiglio comunale per partecipare alla prossima conferenza dei capigruppo, così da calendarizzare gli atti più urgenti come il piano pubblicità e quello sulle farmacie. Delibere che da tempo rimangono impantanate e sulle quali si è consumato lo scontro in consiglio con le opposizioni.

Una marcia forzata su due direttrici, aziende e consiglio, anche se il punto centrale resta quello che sembra un cambio di passo per il primo cittadino: apertura alla politica, coinvolgimento più diretto dei capigruppo e quindi delle forze in Aula, una maggiore collegialità. Se la svolta sarà concreta o solo di facciata è presto per dirlo, ma il messaggio è stato recepito di buon grado dalla maggioranza. Certo, Orlando è sempre Orlando: sui nomi l’ultima parola spetterà a lui e ha già detto di volerne di autorevoli, specie per quanto riguarda le partecipate che vanno rilanciate insieme al Comune. Un messaggio chiaro ai partiti, insomma.

I tempi non sono certi, ma la svolta potrebbe concretizzarsi nel giro di qualche settimana: la tentazione del Professore potrebbe essere quella di procedere prima al riassetto delle partecipate, nominando anche i direttori generali, e poi a un rimpasto profondo in giunta sostituendo più dei due o tre assessori di cui si è parlato finora. Non è un mistero che molti componenti della squadra di governo abbiano difficoltà a interloquire con uffici e consiglio, cosa che ha più volte mandato in fibrillazione la maggioranza di piazza Pretoria. E così Orlando avrebbe messo tutti gli assessori sotto esame e a salvarsi potrebbero essere in pochi.

Altro passaggio importante dovrebbe essere quello che riguarda le risposte ai rilievi della Corte dei Conti e del Ministero dell’Economia, su cui le opposizioni danno battaglia in modo incessante. Il tema dovrebbe essere oggetto di una seduta ad hoc alla presenza del sindaco.

I mal di pancia politici riguardano, però, anche il funzionamento della macchina amministrativa. Il personale, sia quello comunale che quello della galassia delle aziende, è in subbuglio: mancano i dirigenti tecnici, i precari chiedono le stabilizzazioni, il Coime il rinnovo del contratto, i videoterminalisti sono sul piede di guerra per la restituzione degli arretrati. Un fronte interno incandescente, su cui Orlando avrebbe ammesso qualche difficoltà. Da qui la scelta di nominare, appena dopo il consolidato, un direttore generale che prenda in mano le redini degli uffici, anche per supplire alla mancanza di un Capo di Gabinetto, Sergio Pollicita, che si occupava di mille cose. La casella del Capo di Gabinetto al momento resta vuota, in attesa del secondo grado di giudizio: le funzioni sono svolte dalla vice, Licia Romano, che potrebbe anche essere promossa in attesa di capire se Pollicita potrà tornare o meno a pieno regime nel suo vecchio ruolo.

Ma il sindaco guarda anche oltre i confini cittadini. I primi passi del nuovo governo Conte su diritti civili e immigrazione hanno ridato fiato alla sinistra e sono due temi assai cari a Orlando, che ha puntato sulla Carta di Palermo, che ha incentrato Manifesta sull’accoglienza e che ha approvato il registro delle unioni civili ben prima che lo facesse lo Stato. Per questo il Professore potrebbe tornare a puntare sui due fronti, guadagnando così una nuova ribalta nazionale e ritagliandosi un ruolo chiave nel prossimo centrosinistra.

 

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI