"Rimpasto? Questa giunta va bene | Ho mandato a quel paese il Pd" - Live Sicilia

“Rimpasto? Questa giunta va bene | Ho mandato a quel paese il Pd”

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

La politica, le partecipate, il futuro della Favorita e i grandi cantieri in città. Il sindaco di Palermo fa il punto sull'operato della squadra di governo a ridosso della verifica annunciata per fine anno. E sui suoi programmi futuri annuncia che...

INTERVISTA CON IL SINDACO DI PALERMO
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PALERMO – Signor sindaco, a maggio ha annunciato per fine anno una nuova verifica di giunta per capire se gli assessori hanno svolto al meglio il proprio compito oppure no. E’ soddisfatto di quanto hanno fatto finora? Ci sarà un nuovo rimpasto?
“Mi pare che questa giunta stia andando molto bene, adesso deve impegnarsi per mettere a frutto l’impegno del sindaco, dell’assessore Abbonato, del consiglio comunale e i sacrifici chiesti ai palermitani. Occorre mettere a frutto le prospettive di crescita della città, dopo due anni in cui abbiamo vissuto l’incubo del default. Oggi Palermo è l’unica città a sud di Roma, Roma compresa, con i conti a posto, come ha anche riconosciuto la Corte dei Conti e come dicono alcuni dati: siamo passati da un bilancio in cui la spesa d’investimento era all’1% a uno in cui è al 23%; da un costo del personale di comune e aziende del 64% rispetto alla spesa corrente a uno che ora è del 44%; siamo passati da 35mila euro, e non sbaglio la cifra, arrivati dall’Europa nel 2011, a centinaia di milioni di euro attivati e che producono qualche disagio, per fortuna, ai palermitani, come il tram o l’anello ferroviario”.

Anche le aziende godono di migliore salute…
“Abbiamo trovato le aziende in disequilibrio, con 291 milioni di euro di disallineamento tra il bilancio del Comune e quelli delle partecipate. Per dirla in altre parole, l’Amat metteva tra le poste un credito di 141 milioni di euro dal Comune e il Comune  – scelleratezza – come posta a debito 0: si chiama tecnicamente falso in bilancio. La Gesip nel 2010 è stata cancellata, altro falso in bilancio, pur essendo partecipata al 100% come l’Amat .Abbiamo trovato 0 Euro per Gesip nel bilancio ed oggi siamo a 30 milioni di Euro peraltro strutturali. Per non parlare del fallimento dell’Amia. Non c’è un euro di anticipazione di cassa, riusciamo ogni mese a fare coincidere la cassa con la competenza nonostante nelle risorse di competenza del Comune ci siano i trasferimenti dallo Stato ridotti di circa 60 milioni strutturali rispetto a quattro anni fa. E mentre lo Stato paga quello che resta dopo il taglio, la Regione invece non ha ancora accreditato la prima rata dei trasferimenti del 2014. Il comune di Palermo ha continuato però a funzionare pagando retribuzioni, servizi e creditori. I creditori del Comune vengono pagati, so che è normale ma qui era diventata un’eccezione da superare chiedendo un favore a qualcuno. Con l’ultimo bilancio abbiamo previsto la scomparsa del precariato, tant’è che nel 2016 non ci sarà nessun contratto a tempo determinato e i vecchi Lsu e Asu avranno un livello retributivo minimo di mille euro più gli assegni familiari. Abbiamo fortemente potenziato gli investimenti nell’edilizia scolastica affrontando sistematicamente carenze di sicurezza e agibilità e abbiamo fortemente potenziate le somme per le attività sociali, sopperendo in molti casi ai tagli della Regione. Il bilancio è a posto, ma io sindaco non sono ancora contento: adesso la giunta, il consiglio e il sindaco devono rispondere al bisogno di sviluppo economico della città. Lo possono e lo devono fare perché non siamo falliti: se in questi due anni avessi innaffiato qualche piantina avrei avuto il plauso di qualche intellettuale, di tanti civicamente impegnati da salottino e di qualche intellettuale a go go, ma ho preferito fare un lavoro oscuro e creare le condizioni per lo sviluppo. Purtroppo la condizione del comune di Palermo non è quella dei comuni siciliani, che non sono stati in condizione per ragioni oggettive di fronteggiare i tagli scellerati di Regione e Stato, senza distinzione di colore e schieramento. Rischiamo che in questo Paese vengano aboliti i corpi intermedi come sindacati, comuni e partiti e la differenza fra Italia e Germania è tutta qui: lì partiti, sindacati e comuni sono forti e rispettati. Perché non si fa lo stesso in Italia e non la si smette, con la scusa che le facce di Orlando, Camusso e Bersani non sono simpatiche, di distruggere – con il rischio che Renzi appaia in sintonia con Berlusconi e Grillo, notoriamente allergici a sindacati, partiti, comuni, formazioni sociali – la realtà dei corpi intermedi, delle formazioni sociali che anche in Costituzione sono previste come parte essenziale del Paese?”.

Quindi non dobbiamo aspettarci un altro rimpasto?
“E’ evidente che, siccome rispondo io delle scelte che faccio, essendo noto che, alla Ficarra e Picone, ho “mandato a quel paese” il segretario del Pd palermitano che chiedeva 4 posti camuffandoli con l’espressione ‘4 punti programmatici’, rispondo che gli esami non finiscono mai, né per me né per assessori o presidenti di aziende”.

Tornando alle aziende, i sindacati hanno lanciato l’allarme per la tenuta dei conti dell’Amap…
“L’allarmismo sull’Amap è strumentale e del tutto infondato, ne ho parlato con la presidente e ho assunto da tempo e per iscritto l’impegno che tutto potrà accadere, meno che l’azienda vada in disequilibrio. Abbiamo ricapitalizzato per 5 milioni l’Amap, somme utilizzabili per spese di investimento che possono essere liberate per la spesa corrente e il personale. Difendere i diritti dei lavoratori è il ruolo dei sindacati, ma creare allarmismo – come sembrano fare alcuni esponenti del Pd – ricorda la vecchia politica clientelare del ‘ci penso io’ e fa perdere credibilità si sindacati, certamente non aiutando i lavoratori e le aziende”.

Per Gesip avete trovato una soluzione?
“Gesip è stata la mia croce in questi anni, ma credo che abbiamo mantenuto gli impegni con il ministero del Lavoro prevedendo un’adeguata retribuzione per 950 dipendenti. Il governo Renzi, con il rischio di fare macelleria sociale, ha abolito dal primo gennaio la Cig in deroga. Il comune chiuderà il 31 dicembre questa partita utilizzando tutte e soltanto le risorse rese disponibili e che costituiscono il limite massimo di compatibilità se si vuole evitare il dissesto del Comune e del sistema delle partecipate. Non inseguiremo l’elemosina di una Cig che arriva per 5 mesi e intendiamo affrontare subito, una volta ottenuta risposta ad alcuni quesiti posti al ministero, il tema dei servizi e dei lavoratori Gesip. Abbiamo riaperto il bando per l’esodo incentivato, per il quale abbiamo posto termini brevissimi invitando tutti i lavoratori che non hanno diritto a pensione a ricorrere all’esodo incentivato percependo per 10, 12 o 16 mesi l’Aspi in misura maggiore dell’attuale retribuzione ricevuta, oltre a 26mila euro come incentivo e il Tfr maturato. E’ un invito forte che è stato già colto da molti che hanno capito concretamente che, in assenza di prospettiva e pensione, è più conveniente l’esodo incentivato piuttosto che i rischi di prospettiva in un Paese nel quale sembra che il governo intenda far pagare ai lavoratori di aziende in difficoltà un costo altissimo. Rivolgiamo l’invito a quanti non potranno mai avere diritto alla pensione a cogliere un’occasione irripetibile di messa in sicurezza economica della loro posizione, sottraendosi all’incertezza dell’intero comparto della Gesip e accedendo all’esodo incentivato: mancano ancora poche ore, fino alla mezzanotte di oggi, l’invito è a non perdere l’occasione per non pentirsi dopo di non averla colta. Non ci saranno altri bandi con l’incentivazione in futuro. Ma abbiamo agito anche su altre realtà”.

Ovvero?
“La Gesap, anch’essa partecipata dal Comune, dopo 7 anni in rosso presenta consistenti utili di esercizio e l’aeroporto di Palermo si avvia ai 5 milioni di passeggeri l’anno. Del Teatro Massimo non occorre che parli, visto lo straordinario senso di responsabilità di sovrintendente e sindacati che hanno avviato  -anche al Massimo – una seconda fase creando condizioni per superare le passività riscontrate e aprire a una dimensione internazionale questa straordinaria istituzione culturale. E il Massimo e’ citato come un modello sulla grande stampa nazionale, mentre a Roma come in altre grandi città italiane di ipotizza il licenziamento di orchestrali e dipendenti. Seguiamo inoltre con attenzione il Teatro Biondo, che crediamo debba avere il riconoscimento ministeriale di teatro di interesse nazionale: su questo faremo fino in fondo la nostra parte.Ho chiesto alla Regione di fare la propria essendo lo Stabile di Palermo un punto di riferimento per l’intera Sicilia. Abbiamo aumentato le spese per la cultura, come risulta dal bilancio, anche se il contributo di Regione e Stato in questo settore non raggiunge le due cifre in percentuali”.

Passiamo all’emergenza abitativa: 38 famiglie rischiano lo sgombero da via Castellana e si registra uno scontro con il cardinale Romeo. Il Comune come sta agendo?
“L’amministrazione comunale ha messo in moto un sistema organico di interventi per affrontare le emergenze alloggiative della città, provvedendo a trovare le risorse e a varare due bandi per il contributo alloggiativo, assegnando in questi giorni i primi cinque appartamenti e proseguendo anche con l’autorecupero per il quale è prevista una somma in bilancio. Dopo la seduta del consiglio comunale in cui la giunta ha espresso le linee guida della sua azione, pur nelle ristrettezze stiamo proseguendo su questa strada utilizzando gli immobili confiscati che finalmente sono stati consegnati al Comune, ovviamente parliamo degli immobili idonei ad affrontare le emergenze alloggiative. In riferimento all’episodio di via Castellana, l’amministrazione non può che ribadire la propria disponibilità a mettere a disposizione dei soggetti interessati, in tempi rapidi, una assistenza economica straordinaria e immediatamente dopo il contributo alloggiativo per consentire la stipula dei contratti di affitto in sei mesi, così come previsto dal regolamento”.

Andiamo alla politica. Sembra che il suo rapporto con il Pd nazionale sia ormai ridotto ai minimi termini…
“Ho detto con chiarezza agli esponenti del Pd, da ultimo a Graziano Delrio, che mi occupo del comune di Palermo e dei comuni siciliani e non ho tempo da perdere dietro a incertezze e lacune di un Pd che, almeno e certamente in Sicilia, appare in decomposizione”.

La Favorita era uno dei punti forti del suo programma elettorale. Terminata la sperimentazione della chiusura al traffico, non se ne è più sentito parlare. Che programmi avete per il parco?
“Abbiamo avviato un’interlocuzione col governo regionale, subendo purtroppo il cambio del’assessore con cui si era raggiunta un’intesa. E il nuovo assessore Nino Caleca sembra positivamente impegnato per raggiungere intesa con il Comune di Palermo e per stabilire un’interlocuzione per il coinvolgimento dei corpi agricoli e forestali della Regione per la Favorita. Abbiamo anche chiesto la concessione della gestione del parco che, pur essendo nel cuore della città, pochi sanno non essere gestita dal Comune ma da un’associazione scelta dalla Regione, i cui 4 operatori sono fortemente impegnati ma insufficienti. L’assessore Raimondo sa che su questo argomento la città lo mette in mora e io a nome della città”.

Sul tram si è scatenata una bufera, in seguito alla relazione dell’Autorità anticorruzione. Come intendete affrontare la vicenda?
“Ho chiesto una relazione agli uffici competenti perché provvedano a fornirmi elementi da comunicare a ogni autorità inquirente. Ho sollecitato l’Amat a procedere al concorso per il nuovo direttore generale, ritenendo necessario che l’attuale cda si faccia carico di sovrintendere ai servizi strategici, che sono il movimento e l’officina. I consiglieri di amministrazione dovranno fornire all’amministrazione comunale una relazione su modalità e criticità di funzionamento dei servizi, relazione che forniremo al nuovo dg, appena sarà scelto, perché abbia un quadro chiaro dello stato dell’azienda. Vale per l’Amat quello che vale per le altre aziende, cioè una unica cabina di regia di tutte le partecipare e la garanzia dell’amministrazione comunale di sostenerne equilibrio finanziario e sviluppo”.

I palermitani, però, stanno impazzendo per i cantieri del tram…
“Siamo contenti che stiano impazzendo per i cantieri di lavoro, siamo meno contenti quando non impazziscono per l’inciviltà degli altri palermitani. A questo proposito voglio esprimere apprezzamento al corpo di Polizia Municipale, la cui attività,rispetto al passato,è cresciuta in modo esponenziale: dall’abusivismo commerciale alle infrazioni del codice della strada, fino ai parcheggiatori abusivi. Esprimo apprezzamento perché spesso subiscono aggressioni anche fisiche da incivili arroganti”.

Il passante ferroviario è ancora fermo. Non siete preoccupati?
“Il passante è un’opera che riguarda Palermo ma che non è nelle nostre competenze, non siamo nemmeno stazione appaltante. Ho parlato con il ministro Lupi e con il commissario per la realizzazione delle opere ferroviarie; c’è un problema tecnico che riguarda il tratto B per 60 metri, che poi si riducono a 20, di tappo per la presenza di acqua. Ho ricevuto rassicurazioni affinché venga trovata una soluzione tecnica. Il tratto A e B sono sostanzialmente definiti, ovvero quelli che vanno da Punta Raisi a Palermo e dalla parte esterna di Palermo fino a Roccella: superato il tappo di 20 metri Palermo potrà avere 16 fermate dentro la cinta urbana, una linea metropolitana a tutti gli effetti. Le nuove piazze Politeama saranno Notarbartolo, Stazione centrale e Roccella, punti di snodo di un sistema di trasporto pubblico che finalmente sarà una realtà”.

La scorsa settimana si è tenuto a Palermo un convegno internazionale sulla prevenzione della criminalità…
“E’ la conferma dell’uscita dal tunnel dell’isolamento. Il tema era quello della mobilità come diritto umano al di là della parola migrazione, che serve solo a creare intolleranza o integrazione/accoglienza .Esperti di 21 Paesi e 18 rappresentanti di governi del mondo si sono confrontati, alla presenza della presidente dell’International Centre for the Prevention of Crime Chantal Bernier, già ministro della Giustizia e oggi garante della privacy del Canada, e insieme a organizzazioni internazionali come Un-Habiat, il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, e amministrazioni comunali come Montreal e Medellin. La scelta di Palermo nasce dalla volontà di Icpc di pubblicare e diffondere nel mondo il modello di una città che registra ancora la presenza criminale della mafia, ma che – a differenza del passato – oggi non è governata dalla mafia; di una città mosaico di tessere,culture e identità diverse che ha scelto di darsi come cornice il rispetto dei diritti umani e tra questi il diritto alla mobilità, come testimoniato dalla consulta delle culture, esempio unico e avanzato di partecipazione democratica dei residenti con passaporto diverso da quello italiano. Sono occasioni per riannodare i fili interrotti nei primi dieci anni del 2000 con realtà internazionali che nel 2000 si riunirono a Palermo per la firma del primo trattato nella storia di contrasto alla criminalità organizzata, ospitato dal Comune e promosso dalle Nazioni Unite e dall’allora segretario Kofi Annan”.

Un’ultima domanda: cosa vuole fare da ‘grande’ Leoluca Orlando?
“Il sindaco di Palermo”.


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