Palermo, truffa milionaria: imprenditori indagati, società sequestrate

La truffa milionaria dell’uomo del camper con le casse da morto sul tetto

Interdittiva per 7 imprenditori. Sequestro da 15 milioni

PALERMO – La mente della presunta truffa milionaria da mesi ha parcheggiato un camper all’incrocio fra le vie Cavour e Ruggiero Settimo nel centro di Palermo.

Sul tetto ci sono due casse da morto. Sulle fiancate scritte contro la “petrolmafia siciliana” e “4 avvocati”. A chi ha chiesto spiegazioni il proprietario ha risposto che preferiva non parlare.

Un reticolo societario

Ora si scopre che Giuseppe Barone, 65 anni, di San Gisueppe Jato, sarebbe al centro di un reticolo societario costruito per truffare l’Unione europea e la Regione Siciliana.

I procuratori europei della sezione di Palermo, Calogero Ferrara ed Amelia Luise, hanno chiesto e ottenuto, dal giudice per le indagini preliminari Paolo Magro, sette misure interdittive e il sequestro di cinque complessi aziendali, società, immobili e conti correnti per un valore di 15 milioni di euro.

Truffa all’Unione europea, le ipotesi

I reati contestasti sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, malversazione, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Le indagini dei finanzieri Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo (Gruppo tutela spesa pubblica) si sono concentrate sulle richieste di contributi pubblici nell’ambito del bando “Ocm Vino campagna vitivinicola 2018/2019”, per un importo di circa 1,5 milioni di euro.

Ed ancora: sul “Programma operativo Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Sicilia 2014/2020″, per un importo di circa 1,8 milioni di euro e sulla “misura 121 del Psr Sicilia 2007/2013 – ammodernamento delle aziende agricole” per un 1,3 milioni di euro.

“Lavori fantasma”

Grazie ad un castello di carte false gli indagati avrebbero solo fatto finta di avere avviato un impianto per la distribuzione carburanti e un’azienda agricola completa di stalle, e di avere impiantato un vigneto con annessa cantina (solo questo in parte è davvero stato fatto).

Relazioni, computi metrici, dichiarazioni sostitutive di atto notorio: tutto falso, secondo l’accusa. Comprese fatture per 10 milioni, emesse da società legate fra di esse, per ottenere i finanziamenti.

I pagamenti sarebbero stati simulati, “mere partite di giro” attraverso l’impiego di somma di denaro “navetta”, sempre la stessa, che faceva la spola tra i conti correnti delle società interessate.

Alla Regione di nulla si erano accorti. I finanzieri agli ordini del colonnello Gianluca Angelini hanno scoperto che gli indagati hanno già incassato due milioni di euro di fondi pubblici. Una parte, circa 850 mila euro, sarebbe stata utilizzata anche per fini diversi rispetto a quelli per i quali era stata erogata.

Si tratta di acquisti di macchinari all’asta, terreni, sottoscrizione di fondi comuni d’investimento. Da qui le ipotesi di malversazione e autoriciclaggio.

Gli indagati

Il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare attività professionali o imprenditoriali colpisce Giuseppe Barone, amministratore di fatto della Verdejato srl, della società cooperativa Agricola Buonanatura, della Monreal srl, della Barkleys srl (indagato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione, dichiarazione fraudolente mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false e autoriciclaggio)”.

Stesso provvedimento per Salvo Martello, 35 anni, di San Cipirello, legale rappresentante della Verdejato srl (dichiarazione fraudolente mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false e autoriciclaggio).

Giuseppe Maniscalco, 45 anni, di San Cipirello, legale rappresentante della Monreal srl e della Agricola Buonanatura (dichiarazione fraudolente mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false e autoriciclaggio).

Rita Abbatino, 55 anni, di San Giuseppe Jato, legale rappresentante della Verdejato srl (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio).

Rosario Musacchia, 46 anni, di San Giuseppe Jato, legale rappresentante della Mrtec srl (emissione di fatture false).

Calogero Barone, 27 anni, di San Giuseppe Jato, legale rappresentante della Barkleys srl (emissione di fatture false).

Misura interdittiva anche per l’ingegnere Francesco Luigi Stefano Piazza, 77 anni, progettista e tecnico della Verdejato srl e della Agricola Buonanatura (concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche).

Le imprese sequestrate

Sotto sequestro finiscono la Verdejato (sede legale a Cormano e luogo di esercizio a San Cipirello), coltivazione di uva; Agricola Buonanatura di Monreale, che si occupa di allevamento bovini e bufale da latte; Monreal srl di Monreale, commercio al dettaglio di prodotti non alimentari; Barkley srl con sede a Novate Milanese, costruzione di edifici; Tribus srl, Novate Milanese, attività di supporto alla produzione vegetale”.

Barone aveva chiesto dei prestiti alle banche sulla base dei progetti finiti sotto inchiesta. Ai dipendenti degli istituti di credito che gli chiedevano notizie sui tempi l’imprenditore rispondeva che la colpa era della burocrazia e della concorrenza che lo ostacolava.

Gli stessi “bersagli” delle scritte sul camper. In realtà, secondo l’accusa, sarebbe l’artefice di una truffa milionaria.


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