Dovrà accontentarsi di prendersi cura di cinque cardellini e di un falco pellegrino. Su di loro dovrà concentrarsi l’affetto di Sebastiano Giresi, costretto a separarsi da tutti gli altri uccelli rapaci che il giudice gli ha sequestrato. Perché di affetto si tratta. Dinanzi al giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa l’indagato ha raccontato il dramma della separazione dai suoi amati volatili.
Tutto inizia il 18 ottobre 2010 quando gli agenti della Guardia forestale scoprono e sequestrano nella casa di Giresi, un seminterrato in via Empedocle Restivo, un gufo reale, sette poiane due falchi pellegrini, due sparviere, due gheppi e cinque cardellini.
E’ toccato al difensore, l’avvocato Laura Oddo, portare in aula i sentimenti dell’indagato. Nell’ultimo decennio gli animali erano diventati parte integrante della sua vita. A loro ha dedicato tutto il suo tempo libero. Nel 2007 ha avuto la gioia della nascita di tre esemplari (due femmine e un maschio) di falco. Ha visto le uova schiudersi nell’incubatrice comprata e piazzata nella sua abitazione.
Il giudice gli ha dato ragione solo in parte. Quasi tutti i rapaci restano al centro Lipu di Ficuzza. Giresi, è proprio il caso di dirlo, potrà riabbracciare cinque cardellini e un falco.