PALERMO – Qualcosa si muove. Il ritardo è clamoroso, ma sembra più vicina la ripartenza dei corsi di formazione professionale, fermi a causa dei problemi incontrati nell’approvazione del decreto per i nuovi accreditamenti degli enti. L’annuncio arriva dal presidente della commissione bilancio, Vincenzo Vinciullo, al termine di un incontro in assessorato. Un vertice che ha rappresentato la naturale prosecuzione di una accesa audizione in seconda commissione all’Ars, martedì scorso.
La Corte dei conti ha finalmente dato il via libera al decreto sulle nuove norme per l’accreditamento degli enti di formazione. Il primo, ma necessario passo per far riprendere i corsi che si interromperanno proprio in questi giorni. La vecchia annualità, infatti, sta per scadere. E da quel momento per gli enti, e quindi per i lavoratori, non ci sarà più un euro per finanziare corsi e stipendi.
Il decreto, stando a quanto annunciato dal presidente della Commissione bilancio, verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale il prossimo venerdì 30 ottobre. Sarà quello, come detto, il passo “di avvicinamento” alla pubblicazione degli Avvisi 1 e 2, pronti da tempo, ma appunto ancora fermi, visto che l’assenza delle norme sull’accreditamento non avrebbe consentito agli enti di partecipare al bando. Gli Avvisi approderanno in Gurs il 6 novembre.
L’Avviso 1, da 167 milioni di euro, è quello che dovrà far ripartire i corsi di Formazione, sulla scia del “Piano giovani”, dell’Avviso 20 e dei vecchi Piani dell’offerta formativa. L’Avviso 2, da 45 milioni, invece, riguarda le lezioni indirizzate ai ragazzi delle scuole ed è finalizzato al contrasto alla dispersione scolastica.
Come detto, tutto si è fermato a causa di alcuni intoppi con le procedure di approvazione delle nuove norme sull’accreditamento. Al primo ricorso di un gruppo di enti, l’ultimo sistema di accreditamento crollava sotto le sentenze del Tar. Tra gli errori grossolani, il fatto che quel decreto fosse firmato dall’allora assessore Nelli Scilabra, mentre la norma prevede, per i regolamenti, che la firma in calce sia quella del presidente della Regione.
Così, saltato l’accreditamento è saltato tutto. E per recuperare la situazione sono diventati obbligatori alcuni passaggi. Un iter che doveva, di fatto, ripartire, prima con una richiesta di parere al Cga, poi con un passaggio dalla Corte dei conti, quindi con una delibera di giunta infine con il secondo passaggio dalla Corte dei conti per la registrazione definitiva, che sarebbe arrivata proprio in queste ore. Adesso non c’è più alcun ostacolo alla pubblicazione in Gurs del decreto. La settimana successiva, cioè venerdì 6 verranno pubblicati anche gli Avvisi. A quel punto però serviranno altri 45 giorni per la presentazione dei progetti, poi il tempo necessario per la verifica, la pubblicazione delle graduatorie, la raccolta dei “ricorsi” o delle contestazioni. Il rischio è, insomma, che i corsi possano effettivamente partire in primavera. Fino ad allora, i lavoratori quasi certamente non potranno contare né sugli stipendi, né su ammortizzatori sociali. Settemila persone in bilico.