ACIREALE – Il più grande polmone verde di Acireale non è stato ancora restituito alla città. Un’odissea, quella della Villa Belvedere, che pare non voler avere fine. Oggi il Movimento 5 Stelle ha convocato i giornalisti per sollevare ulteriori criticità oltre quelle già emerse nella nota dell’Organo di Collaudo trasmessa all’amministrazione Barbagallo. E la portavoce Angela Foti è pronta con un faldone da portare ai magistrati della Procura di Catania. A distanza di un anno e mezzo, infatti, nonostante gli interventi e i sopralluoghi eseguiti da esperti, tutto resta fermo, congelato.
Pochi giorni fa una nota da parte dell’amministrazione acese evidenziava “le diverse problematiche inerenti i lavori di riqualificazione del Giardino Belvedere”. In particolare durante le visite di sopralluogo – si legge nella nota dell’Organo di Collaudo sono emerse problematiche relative alla pavimentazione di ghiaietto lavico, alla pavimentazione area giochi, all’impianto elettrico, all’impianto idrico e all’impianto idrico antincendio a pavimenti, ringhiere e opere in ferro e al verde.
Ma nonostante questo il primo cittadino aveva messo un ultimatum. “Entro il 31 dicembre la Villa Belvedere dovrà essere collaudata e di conseguenza dovrà essere completamente riaperta per tutti gli acesi. I collaudatori nominati dalla Regione hanno riscontrato parecchie criticità e dato parecchie prescrizioni necessarie per ottenere il certificato di collaudo. Abbiamo già trasmesso la nota alla ditta, al direttore dei lavori e al Rup e attendiamo una pronta risposta, quanto prescritto deve essere rispettato. Nei prossimi giorni mi recherò direttamente in Soprintendenza per individuare nel più breve tempo possibile la pavimentazione giusta”.
Ma l’intervento del sindaco non ha soddisfatto gli attivisti del Movimento 5 Stelle che si sono dati appuntamento proprio all’ingresso della Villa. E si fanno anche i conti relativi ai costi di riqualificazione. “Premesso che il progetto iniziale prevedeva il recupero e la riqualificazione del Giardino Belvedere – ha detto la deputata regionale pentastellata Angela Foti -rispetto alla relazione fatta dall’organo di collaudo,rileviamo che la risarcitura del muraglione del Belvedere principale non è stata eseguita anche se prevista nelle relazioni del progetto originario e di quello esecutivo; per quanto riguarda il mosaico centrale, in ciottoli, sono state contabilizzate 2 categorie di lavoro,per un costo di 54.970,84 con pessimi risultati visibili.
In merito alla pavimentazione in cocciopesto realizzata, oltre al costo – evidenzia la Foti – che si sembra eccessivo, è stata prevista una ulteriore maggiorazione di prezzo, per le parti in pendenza di 39mila euro. E ancora le cunette laterali in ciottoli, non sono state realizzate a regola d’arte con un costo di quasi 5mila euro. Mancano tutte le liste settimanali dei lavori in economia da dove si dovrebbero evincere le lavorazioni e gli interventi effettuati,inoltre l’unica lista settimanale in nostro possesso, inerente l’intervento della Grotta lato S.S.114, descrive dei lavori che non sono stati eseguiti, quali lo smontaggio e rimontaggio della ringhiera esistente”.
E la Foti pone degli interrogativi, e soprattutto pretende trasparenza da Barbagallo. “Ci chiediamo infine che fine abbia fatto la pavimentazione a mosaico in lastre di pietra esistente, i lampioni artistici in ghisa, la ringhiera del palco della musica ed i sedili, considerato che queste lavorazioni di “recupero” sono costate 78mila euro. Vogliamo conoscere la relazione consegnata al Sindaco dalla commissione da lui nominata rimasta ad oggi, segretata. Ci aspettavamo molto di più da questa amministrazione, noi porteremo – conclude – un fascicolo in nostro possesso alla Procura della Repubblica”.