ROMA – La Corte dei Conti evidenzia il “pericolo di un corto circuito rigore-crescita, favorito dalle manovre correttive delineate nel Def: per quasi il 70% affidate, nel 2013, ad aumenti di imposte e tasse”. Lo dice il presidente Luigi Giampaolino, alla Camera, sottolineando la preoccupazione che il pareggio nel 2013 poggi su un “equilibrio precario”. Avverte che “dosi crescenti di austerità e rigore”, si rivelino “una terapia molto costosa e in parte inefficace” e ricorda che la contrazione del 4% delle spese delle famiglie e il calo del Pil. Per questo è necessario aprire “una prospettiva di riduzione della pressione fiscale”. Replica Grilli: “C’é compatibilità tra rigore e crescità”.
L'allarme è del presidente Luigi Giampaolino. La replica del ministro dell'Economia, Grilli: "C'è compatibilità" tra i due elementi.
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