Una procedura “urgente” per Riscossione Sicilia. A chiederla oggi è stata la Commissione Bilancio dell’Ars che ha approvato una risoluzione che impegna il governo della Regione a indicare al più presto qual è la direzione che intende definire. Prima, preparando una proposta da presentare a Roma per discutere con il governo nazionale del futuro del servizio di riscossione nel territorio della regione; poi, “in subordine”, ovvero qualora l’interlocuzione con Roma per il passaggio di funzioni e personale all’Agenzia delle Entrate non andasse a buon fine, per avviare le procedure per la creazione di un nuovo soggetto giuridico per la riscossione dei tributi e delle imposte nella Regione.
Una decisione, quella della Seconda Commissione dell’Ars, dettata dai dubbi sorti un paio di settimane fa quando il deputato del M5s, Luigi Sunseri, aveva letto durante una seduta una nota interna del Ministero dell’Economia in cui si evidenziava che ancora l’esecutivo nazionale era in attesa di conoscere le intenzioni della Regione.
“La risoluzione approvata oggi a maggioranza in commissione Bilancio non aggiunge nulla di nuovo allo stallo che il governo sta continuando ad alimentare”. Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri, Sergio Tancredi e Stefano Zito, che sul tema hanno presentato un’interrogazione all’Ars indirizzata al presidente della Regione e all’assessore regionale per l’Economia. “Il Governo regionale non giochi a nascondino – proseguono i deputati – sulle spalle dei 700 dipendenti di Riscossione Sicilia Spa. Si chiarisca quale strada si vuole seguire per la società incaricata di gestire la riscossione dei tributi e delle altre entrate della Regione Siciliana”.
“Di certo – precisano Sunseri, Tancredi e Zito – la società si trova in crisi economica da diversi anni, con perdite per 34 milioni di euro e una massa debitoria di 400 milioni di euro. L’ultimo bilancio approvato risale al 2016 e quindi non abbiamo informazioni ufficiali sulla gestione economica dell’ultimo biennio. Il governo intende costituire una nuova società o far confluire funzioni e personale di Riscossione Sicilia in capo all’ente nazionale Agenzia delle Entrate? In quest’ultimo caso, come si pensa di gestire la massa debitoria della società e i costi per la gestione del personale?”, si chiedono i parlamentari M5S, che ricordano tra l’altro come “la costruzione di un nuovo sistema di riscossione non possa avvenire sulla base di disposizioni regionali generiche, ma queste devono essere vincolanti e vanno concordate direttamente con lo Stato. Indispensabile quindi, in qualsiasi caso, avviare la concertazione tra la Regione Siciliana e il ministero dell’Economia”.