Ritardi, licenziamenti, caos | Formazione: ora tocca a Nelli - Live Sicilia

Ritardi, licenziamenti, caos | Formazione: ora tocca a Nelli

I sindacati incontrano per la prima volta il nuovo assessore alla Formazione e all'Istruzione. "Mille persone - denunciano le sigle - presto perderanno il posto di lavoro". Nel frattempo, proseguono le inchieste sui fatti denunciati da Crocetta: "Soldi pubblici finiti nel conto corrente dei dipendenti". Una "patata bollente" che passa nella mani del più giovane componente della giunta. Insomma, abbiamo anche criticato la sua nomina, l'abbiamo punzecchiata. Ma ora Nelli Scilabra può dimostrare di valere come assessore.

L'incontro con i sindacati
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PALERMO – Mille licenziamenti in vista. Diecimila persone in attesa dello stipendio dai mesi. Solo un corso di Formazione su tre effettivamente partito. Stamattina il “ciclone” Formazione professionale si abbatterà sul fresco assessore Nelli Scilabra. L’incontro è fissato alle dieci. Ed è stato richiesto a gran voce, nei giorni scorsi, dai sindacati.

“Dopo il faccia a faccia davanti la sede dell’Ars con l’assessore Scilabra durante il sit-in dei lavoratori – spiega Giovanni Migliore Responsabile per la Cisl Scuola della Formazione professionale -, abbiamo ottenuto il tavolo. Ho ribadito all’assessore che unico e primario obiettivo dell’incontro deve essere l’immediato pagamento delle retribuzioni arretrate ai lavoratori. Non ammettiamo che si possa ancora rinviare, diecimila persone e le loro famiglie stanchi di attendere”.

La Cisl chiede dunque che vengano “immediatamente erogate tutte le somme della prima anticipazione dell’avviso 20 del 2011, ed agli enti che hanno già presentato la documentazione, anche il secondo acconto, per consentire ai lavoratori di recuperare tutte le spettanze da giugno fino a dicembre, oltre alle somme per i lavoratori dell’obbligo formativo”. Per gli sportelli multifunzionali “bisogna sbloccare immediatamente non solo le somme relative al primo 50% della terza annualità ma anche i saldi degli anni precedenti, e, infine bisogna riavviare subito le procedure per la Cig in deroga”.

Intanto, il settore, già da qualche anno è rovente. E le prospettive non sembrano affatto incoraggianti. Sono già partite, infatti, centinaia di lettere di “messa in mobilità”. “Chiamiamoli licenziamenti”, precisa Giuseppe Raimondi della Uil. Che precisa la dimensione del “danno”: 350 persone saranno licenziate dal Cefop, 170 dall’Anfe, 57 dall’Ancol, un centinaio dall’Aram. E ancora decine e decine di lavoratori della Formazione potrebbero perdere il lavoro nel Nisseno. Lì, infatti, 24 mila ore di corsi non sono ancora stati assegnati. In pratica, dovevano essere affidati ad alcuni enti di Caltanissetta, che li hanno persi, però, per vari motivi. Adesso, quel “monte ore” deve essere riassegnato. Ma a chi? Al momento, appare molto concreta l’ipotesi che possano andare a nuovi enti. Con la conseguente perdita del posto di lavoro dei “vecchi” formatori.

Poi c’è la “spina” del Cefop, ente prima fallito, poi salvato dall’amministrazione straordinaria, ma dove i sindacati stanno guardando con un po’ di scetticismo alle mosse dei commissari, che hanno predisposto un piano di riduzione dell’organico: “Si parla – dice il responsabile Ugl Tony Provenzale – di ridimensionamento a complessive 620 unità lavorative lasciando intendere che tale numero è comprensivo di eventuali incarichi esterni e che l’indicazione del complessivo esubero, anche se quantizzata in 351 (o 348) unita lavorative, avverrà fino alla copertura complessiva di 620 unità lavorative. Da ciò si potrebbe anche dedurre – prosegue – che se vengono individuati trenta formatori esterni, il numero degli esuberi aumenterà di altrettante unità lavorative”. Insomma, a fronte di centinaia di persone “messe alla porta”, secondo il sindacato, potrebbero arrivare “nuovi assunti”. E ancora, le sigle avanzano dubbi sui criteri scelti per selezionare i lavoratori da richiamare in servizio. Criteri che farebbero passare in secondo piano quelli “oggettivi dell’anzianità di servizio, del carico familiare e delle esigenze tecnico-produttive ed organizzative dell’ente; l’epilogo – conclude Provenzale – sembra essere una marginalizzazione dei suddetti criteri a favore di altri che porterebbero, a parere dei lavoratori, a scelte soggettive e discriminanti”. Troppa discrezionalità, per farla breve.

Intanto, un altro dato sconfortante è quello riguardante l’effettivo avvio dei corsi di Formazione. Stando ai dati diffusi dalla Uil, infatti, sarebbero soltanto 1.300 sui 3.600 previsti. Un ritardo dovuto anche alle difficoltà degli enti di ottenere i decreti di finanziamento.

“Un altro punto su cui bisogna puntare i riflettori – insiste Raimondi – e su cui questo sindacato intende lavorare, è lo snellimento delle procedure amministrative per arrivare ad una rapida rendicontazione. I ritardi sino ad oggi hanno, infatti, tenuto bloccate quote significative di finanziamento e con esse le retribuzioni del personale”. In particolare, gli enti avrebbero affrontato, a causa di questi ritardi, enormi difficoltà per mantenere in piedi le fidejussioni accese per far partire i corsi. Insomma, caos. Dal quale emergerebbero anche casi-limite. Come corsi di formazione tenuti da docenti senza nemmeno un diploma, o ancora, le vicende denunciate ieri anche da Crocetta: il trasferimento nei conti correnti di alcuni dipendenti del dipartimento Formazione dei soldi destinati ai fornitori. Un caos. Che negli anni scorsi ha portato a denunce, arresti, proteste, e persino a una Commissione d’inchiesta all’Ars. Da oggi, tocca a Nelli.


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