Ritardi, trincee, lavori incompiuti | Un'altra estate tra i cantieri - Live Sicilia

Ritardi, trincee, lavori incompiuti | Un’altra estate tra i cantieri

Uno dei cantieri per la costruzione dell'anello ferroviario, a piazza Castelnuovo

Automobilisti e residenti ostaggio dei lavori in corso.

PALERMO – Articolati, di lunga durata, a volte mai terminati: i lavori in corso a Palermo sono il vanto di chi ha scommesso nel futuro, ma anche lo sconforto di chi vive i disagi dei cantieri. In diverse zone della città, tra le strade martoriate dagli scavi si trovano operai in numeri esigui e macchinari fermi; in alcuni casi eclatanti, a cambiare il volto della città non è l’impatto sociale dell’opera ma la presenza fissa del cantiere.

L’anello ferroviario. Il ‘portabandiera’ dei cantieri palermitani può essere considerato quello dell’anello ferroviario di cui verrà dotato il capoluogo: aperto nel 2014, oggi il ‘cerchio’ ferrato che dovrebbe chiudersi intorno al centro urbano non esiste ancora. E tra vertenze, solleciti, appelli politici e commissariamenti, i lavoratori del colosso delle costruzioni catanese Tecnis stavano esaurendo la lista delle alternative. Oggi gli operai attivi nel cantiere si sono ridotti a 8; i restanti 19, in cassa integrazione, non sarebbero comunque sufficienti a portare a termine un’opera di tali proporzioni. Ma recentemente qualcosa è cambiato: sono arrivati sia l’autorizzazione del ministero dello Sviluppo economico alla vendita del ramo d’azienda, alla ‘D’Agostino costruzioni’, sia il verbale che regola il passaggio. Entro il 30 luglio, data della ratifica, Tecnis sarà acqua passata.

“Un passo molto positivo – commentano Francesco Danese e Filippo Ancona della Filca Cisl Palermo-Trapani -. L’accordo di cessione è un buon accordo, perché i lavoratori escono da un’azienda ed entrano in un’altra senza soluzione di continuità quindi senza perdere pressoché nulla. Ora aspettiamo di conoscere le intenzioni della nuova proprietà in merito al completamento dell’opera, e soprattutto in merito alle assunzioni necessarie per completarla”. Di fatto però non c’è ancora un cronoprogramma e, tra via Amari, via Francesco Crispi, piazza Castelnuovo e via Sicilia, i lavori vanno a rilento o sono al palo. “La situazione si è fatta talmente confusa anche sui ‘quando’ e sui ‘dove’, che sicuramente sarà necessaria una ricognizione della nuova proprietà e Rfi”, dicono i sindacalisti.

Via Roma. Il futuro anello ferroviario è in ‘buona compagnia’: a pochi metri, altri transennamenti eterni tolgono il sonno a commercianti, automobilisti e residenti. Da quasi due anni, infatti, via Roma non è percorribile per intero. Tutto era iniziato con una querelle tra Telecom e il Comune di Palermo durante il rifacimento di un collettore fognario, nel tratto tra via Cavour e via Francesco Guardione, ora riaperto; la presenza nello scavo di alcuni cavi telefonici appartenenti alla società di telecomunicazioni aveva causato enormi ritardi. Nel susseguirsi dei mesi estivi, la viabilità è cambiata diverse volte: ora una voragine all’altezza dell’incrocio tra via Roma e via Ammiraglio Gravina costringe i veicoli a una nuova deviazione, per i lavori di disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto, e la realizzazione del pozzo ‘Roma-Amari’ che farà confluire le acque al depuratore di Acqua dei Corsari (lavori di potenziamento del ‘Sistema Cala’).

Il passante ferroviario. Complicanze anche per il raddoppio della tratta ferroviaria di attraversamento urbano da Palermo verso Trapani. Diverse le fermate ancora incomplete, e i lavori sono fermi finché non verranno riappaltati. Alla Sis, l’azienda che ha iniziato i lavori nel 2008 ma il cui contratto con Rfi è stato rescisso, è stato concesso di abbandonare l’area senza la necessità di completare le opere civili. Interessati dai lavori anche via Imera e vicolo Bernava, con un progetto che prevede anche un parcheggio; restano inoltre da ultimare il collegamento tra i due binari e la definizione delle aree superficiali. Al momento Rfi non ha reso note le tempistiche.

Il ‘Ferro di cavallo’ a Mondello. La Regione Siciliana cerca di accelerare su un’altra opera tanto utile quanto complessa: nei primi di luglio, con una delibera dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, è stata autorizzata una perizia di variante richiesta dal Comune di Palermo che prevede la realizzazione di un solaio carrabile per oltrepassare il canale ‘Ferro di Cavallo’. Il canale è stato realizzato circa un secolo fa ed è lungo circa 2.700 metri. In attesa di appaltare i lavori, dunque, un nuovo step per un’opera fondamentale per la borgata.


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