Rivoluzione al Coime - Live Sicilia

Rivoluzione al Coime

Francesco Teriaca

La giunta approva la riorganizzazione della struttura edile, ma a farne le spese è il dirigente Teriaca.

PALERMO – Il Coime cambia pelle. La struttura del comune di Palermo che conta circa 500 dipendenti, assunti dagli anni Ottanta in poi per essere stabilizzati nel 2000, si occupa prevalentemente di lavori edili e manutenzioni: un’unità di progetto, e quindi alle dipendenze del sindaco, che però negli ultimi tempi ha vissuto una vera e propria rivoluzione. A farne le spese Francesco Teriaca, unico dirigente del bacino, che è stato alla guida degli edili dal 1991 al 2003 e poi, dopo una pausa tra vigili, tributi e sport, è tornato nel 2010 a occupare la poltrona più alta.

Almeno fino a oggi, visto che la giunta Orlando ha deciso di cambiare profondamente la struttura del Coime: non più un unico dirigente ma addirittura tre. Uno si occuperà della parte amministrativa, ovvero Teriaca, un altro della parte tecnica ed entrambi saranno coordinati da un terzo dirigente. Queste ultime due figure, al momento, però non ci sono: dovrebbero essere reclutate tra i dirigenti a tempo che l’amministrazione dovrebbe arruolare nel giro di qualche mese e che potrebbero venire anche dall’interno di Palazzo delle Aquile. Per il momento svolgerà gli incarichi l’unico tecnico del Comune, ovvero Nicola Di Bartolomeo, già capoarea della Pianificazione del territorio e della parte tecnica delle Infrastrutture (dove svolge ad interim anche il ruolo di dirigente della Protezione civile, dell’Edilizia scolastica, del Centro storico e dei servizi a rete).

Del resto il sindaco, già al momento della rotazione dei dirigenti, aveva annunciato uno spacchettamento delle aree di competenza in seno al Coime, che molti hanno letto come una diminutio per Teriaca, e che ha comportato anche un momentaneo rallentamento nei cantieri (oggi superato) per l’esigenza di nominare un nuovo datore di lavoro (Di Bartolomeo) e di ricominciare le trafile burocratiche. E dire che Teriaca, almeno all’inizio della sindacatura, era stato considerato molto vicino al primo cittadino, mentre oggi si ritrova spogliato di quasi tutte le competenze tra cui la gestione dei cantieri.

Il Coime, divenuto struttura organizzativa di coordinamenti degli interventi, avrà come detto tre dirigenti:al coordinatore toccherà la funzione di datore di lavoro, la gestione degli interventi, l’Economato, le acquisizioni di beni e servizi, la gestione degli automezzi, la contabilità, i rapporti con l’Ufficio di gabinetto e il sindaco e la rendicontazione; al dirigente tecnico la gestione dei cantieri oltre al verde; all’amministrativo la gestione amministrativa e contabile, il protocollo, il sito, la gestione delle guardie giurate, il rilascio badge, i turni e l’inventario.

 


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