Rojadirecta, sequestro |del portale in Italia - Live Sicilia

Rojadirecta, sequestro |del portale in Italia

Il sito spagnolo "pirata" di calcio online è stato posto sotto sequestro in Italia dal gip di Milano Ghinetti. Ma già negli Stati Uniti e in Spagna l'attività di Rojadirecta è stata dichiarata legittima.

Calcio in streaming
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ROMA –  Il gip di Milano Andrea Ghinetti ha disposto il sequestro preventivo del famoso sito “pirata” spagnolo Rojadirecta, frequentatissimo grazie alla trasmissione in streaming della  partite di calcio. Il sequestro era stato richiesto dalla Procura dopo gli esposti di Rti e della Lega Calcio. I legali del sito, gli avvocati Fulvio Sarzana, Giuseppe Vaciago e Giovanni Maria Riccio hanno già presentato ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere il dissequestro.

Il gip nel suo provvedimento per il reato di violazione della legge sul diritto di autore chiarisce che “la diffusione telematica” da parte “del portale Rojadirecta” delle “trasmissioni sportive su cui la Lega Nazionale Giocatori Professionisti di calcio vanta i diritti di privativa” esula dai “confini dell’uso strettamente personale”. Il sito ha poi una “provata finalità lucrativa”, per via delle “inserzioni pubblicitarie”. Per il giudice “l’oscuramento del sito, mediante il ricordato strumento dell’ordine di inibitoria ai fornitori di connettività, si pone come unico e necessario strumento di contrasto”.

L’avvocato Sarzana controbatte, affermando che “è prematuro fare, allo stato degli atti, una valutazione in ordine all’azione della magistratura, in attesa della decisione dei giudici del riesame”. Poi continua: “Non può non ravvisarsi come sia la Corte d’Appello di Madrid che un autorevole Corte statunitense abbiano già stabilito la legittimità dell’attività di Rojadirecta”. Lo scorso gennaio, tra l’altro, era stato assestato un altro duro colpo al calcio on-line: lo stesso gip Ghinetti, infatti, aveva posto sotto sequestro i “domini” italiani di dieci siti, con base in diversi Paesi, per violazione della legge sul diritto d’autore, dopo una denuncia di Mediaset che aveva fatto scattare l’inchiesta.

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