PALERMO – Rosalia Messina Denaro si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Si è svolto stamani davanti al giudice per le indagini preliminari l’interrogatorio di garanzia per la sorella di Matteo Messina Denaro.
Secondo il procuratore Maurizio De Lucia, giunto Paolo Guido e il sostituto Pierangelo Padova la donna sarebbe stata l’alter ego del Padrino durante la latitanza.
Si sarebbe occupata di gestire la cassa, smistare i pizzini e gestire gli affari della famiglia mafiosa.
La donna, però, ha commesso un errore, disattendendo le direttive del fratello e cioè di bruciare i pizzini dopo averli letti.
Ed invece ha conservato per anni gli scritti del fratello. Compreso il recentissimo biglietto con il diario clinico di Matteo Messina Denaro, nascosto dentro la gamba di una sedia.
I carabinieri del Ros lo hanno trovato nell’abitazione di famiglia a Castelvetrano e sono partite le indagini che hanno portato alla cattura del 16 gennaio scorso.
Rosalia “Rosetta” Messina Denaro è indagata per associazione mafiosa. Secondo la Direzione distrettuale antimafia, avrebbe avuto i requisiti per prendere in mano il potere dopo l’arresto del fratello.”La mia assistita è in buone condizioni, compatibilmente con la sua situazione”. Lo ha detto l’avvocato Daniele Bernardone che assiste la sorella del boss Matteo Messina Denaro, Rosalia, sentita dal gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia. La donna è stata arrestata venerdì per associazione mafiosa.
Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle frasi che la sua assistita avrebbe detto ai carabinieri dopo l’arresto – la donna avrebbe sostenuto che la sua famiglia era perseguitata dalla giustizia – il legale ha risposto: “sono aspetti che non attengono la difesa”, precisando che ogni valutazione è “prematura vista la fase del tutto preliminare delle indagini”.