PALERMO – Una sconfitta nella corsa a sindaco di Palermo, ma numeri che confermano l’esistenza di un movimento: questa la lettura dei risultati elettorali fatta da Rosi Pennino, assessore designato nella giunta di Fabrizio Ferrandelli, secondo arrivato nella competizione per la carica più alta di Palazzo delle Aquile. Pennino precisa come il progetto dei Coraggiosi abbia raccolto “il sedici per cento dei voti, dimostrando che è un progetto giovane, fatto dalle forze fresche che siamo riusciti a mettere in campo”, e smentisce l’influenza che Cuffaro avrebbe avuto sull’alleanza a sostegno di Ferrandelli. L’appoggio di Cuffaro è stato costantemente al centro di polemiche durante la campagna elettorale, ma per Pennino “la lista Cantiere popolare non entra neanche in consiglio comunale, segno che abbiamo costruito le ragioni di una nuova classe dirigente in città”.
Tra le ragioni della sconfitta analizzate da Pennino c’è la nuova legge elettorale: “Siamo di fronte all’organizzazione di una riforma elettorale unica del suo genere, che vede vincere un candidato con il 40 per cento”. L’assessore designato di Ferrandelli precisa che “non sarebbe andata bene neanche per noi, ma se avessimo votato con la stessa legge che c’è nel resto d’Italia ci saremmo trovati in un ballottaggio”.