CATANIA – La delusione è ormai stata smaltita. E, tutto sommato, anche in fretta. La serie A è un ricordo ancora fresco, ancora vivo: per questo, la cadetteria di questa stagione vuole essere solo un anno di passaggio. Deve esserlo. Lo hanno capito per primi i supporters rossoazzurri capaci di sfondare in poco tempo quota 10 mila abbonati. Se non è amore questo.
Da parte è stata messa anche la prematura eliminazione in Coppa Italia: di fronte, del resto, c’era una formazione di serie A (il Cagliari, perdipiù al Sant’Elia) anche se quello che ha preoccupato non poco è stato il modo arrendevole col quale si è usciti. Ma, alla fine, c’è fiducia. L’ambiente è carico e ha voglia di rivincita. Il Catania, l’anno passato, è stato ferito nell’orgoglio: e ora vuole rimediare in fretta.
La squadra degli argentini che fecero l’impresa dell’ottavo posto nella massima serie appartiene ormai agli almanacchi. Oggi l’organico dei rossoazzurri è profondamente diverso. Sebbene sia rimasta l’ossatura della passata stagione in difesa (Frison, Peruzzi, Spolli, Gyomber, Monzon) tra centrocampo e attacco è stata una mezza rivoluzione. Si punta tutto, molto (e non è un mistero), sulla coppia collaudata Rosina-Calaiò. Con l’occhio puntato su quella che potrebbe la rivelazione: Martinho. In attesa di recuperare un Castro che sarebbe l’arma in più dopo l’anno sabbatico della scorsa stagione.
Il calendario vede gli etnei debuttare in casa, al Massimino. Un anno fa di questi tempi, la prima interna era contro l’Inter di Mazzarri: oggi arriva, invece, la Virtus Lanciano. I più storcono già il naso. Ma ora serve un bagno d’umiltà. Occorre ripartire per quello che sarà un campionato duro, faticoso, estenuante ed insidioso. Il Catania vuole farsi trovare pronto: perché questo dev’essere solo una stagione di passaggio.