L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta alcune interessanti dichiarazioni rilasciate dall’allenatore del Palermo, Delio Rossi: “I giovani del Palermo? Non portatemeli via perché altrimenti rischiamo. Cosa intendo dire? Se Pastore e altri se li prendono a giugno, la squadra è destinata a restare nel limbo: dovrei cominciare daccapo. Poi può arrivare l’anno in cui rischi la retrocessione e devi spendere il triplo per giocatori di categoria. Ne ho visti film del genere. Il Palermo deve stare dietro le big, non è nella nostra strategia prendere Hernanes per 15 milioni, per vivere vanno trovati nuovi Pastore. Il mio contratto? I presidenti vogliono i risultati, il mio è un intuitivo, molto competente: il prolungamento arriverà da solo se io quei risultati li otterrò. Mi sento legato a questo progetto. Se ho temuto l’esonero dopo la sconfitta a Praga? No. Non c’è bisogno che mi si metta in discussione perché sono io il primo a farlo. Mi ricordo sempre di essere un dipendente, l’ultima parola ce l’hanno i presidenti. Non risponderò mai sui giornali a
Zamparini, gli parlo in privato. Cosa mi manca per diventare uno come Mourinho? Il conto in banca. Ma a parte gli scherzi Mourinho ha allenato grandi squadre e vinto tanto. Di sicuro c’è pure un altro modo di vincere: quando crei Pandev, Vucinic, Ledesma, De Silvestri, Behrami o Kolarov preso a 800 mila euro, la soddisfazione è massima anche se non hai raggiunto per un rigore il piazzamento sperato. Per me il Palermo vale il Real Madrid, non vivo con l’ambizione di andare chissà dove tra un anno. Una delle esperienze più forti l’ho vissuta per 6 mesi all’Atalanta: quando l’ho presa aveva 7 punti dalla penultima, roba da pazzi. Allenare i bambini in Africa? Quando non allenerò più da professionista, l’Africa mi affascina, vuoi mettere a fine giornata un bel tramonto…”.
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