Rotazioni corte e rientri attesi |L'Orlandina vuole cambiare rotta - Live Sicilia

Rotazioni corte e rientri attesi |L’Orlandina vuole cambiare rotta

I paladini mancano l’appuntamento con la vittoria da tre turni di campionato, un passo falso a Torino contro la neopromossa Manital aprirebbe definitivamente le porte ad una crisi.

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Il terzo campanello d’allarme non può essere ignorato. L’Orlandina manca l’appuntamento con la vittoria da tre turni di campionato, due dei quali in casa, e ha di fatto riequilibrato il proprio inizio di stagione dopo una partenza sorprendente. È ancora presto per pensare alla classifica e agli scontri diretti per la salvezza, anche perché le distanze ad oggi sono identiche sia dall’ultimo posto che dall’ottava piazza, ma un passo falso a Torino contro la neopromossa Manital aprirebbe definitivamente le porte ad una crisi. Varese, Caserta e Cremona, tre ostacoli che non sembravano affatto insormontabili per la truppa di Griccioli, hanno evidenziato i limiti di una squadra che ovviamente non avrebbe potuto mantenere i ritmi visti nelle prime quattro giornate di campionato.

L’infortunio di Ilievski e l’assenza di Stojanovic, che ne avrà ancora per almeno un mese, privano l’Orlandina di due possibili titolari nei ruoli di play e guardia. Questo non significa solo maggiore responsabilità per chi ha preso i loro minuti, tra l’altro due ventenni come Laquintana e Perl, ma anche l’impossibilità di dare riposo agli stessi per mancanza di alternative. Basile è l’unica guardia a disposizione dalla panchina, mentre per il playmaker s’è dovuto fare affidamento al diciassettenne Ihring. Per un motivo o per un altro, dunque, la panchina non ha dato supporto a sufficienza alle guardie biancazzurre, e gli effetti si sono visti nell’ultima sfida con Cremona, con un Laquintana sfinito e un calo totale di tutta la squadra.

Ad un certo punto sembrava che la vittoria fosse ad un passo. L’Orlandina ha dato l’impressione di poter scalinare in almeno un paio di occasioni sulla doppia cifra di vantaggio, mettendo così un divario rassicurante per gestire meglio il risultato nel finale, invece Cremona è stata brava a rimontare e nell’ultimo quarto Capo d’Orlando si è sciolta sul parquet. Esattamente come accaduto a Caserta una settimana prima. E allora potrebbe solamente essere un problema di rotazioni, di squadra corta, più che di testa. La soluzione potrebbe essere aspettare almeno il rientro di Ilievski, in modo da avere un ricambio di peso in regia, e non solo.

Questo, ovviamente, per il ruolo di playmaker. Ma anche tra i lunghi, sebbene siano tutti a disposizione, c’è da fare qualche precisazione. Gestire i minuti di un roster che perde pezzi non è facile, ma farlo tenendo fuori chi potrebbe dare una mano rischia di essere solo un danno. Su tutte, la scelta di usare Jasaitis da quattro per allargare il campo, col lituano non al top ed escludendo Metreveli per tutto il secondo tempo, resta un mistero. Aver deciso di giocarsela contro Cremona con una rotazione di sette uomini negli ultimi venti minuti, in una situazione del genere, non poteva essere la soluzione.


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