Rottamazione delle cartelle |Forza Italia contro Riscossione - Live Sicilia

Rottamazione delle cartelle |Forza Italia contro Riscossione

Francesco Scoma

D'Alì (nella foto) e Scoma: "Riscossione si adegui". La replica della società.

PALERMO – “Giunge più di una notizia dalla Sicilia che ‘Riscossione Sicilia’ rifiuti di ricevere domande per la rottamazione delle cartelle esattoriali così come previsto dal decreto fiscale e così come già accade in tutta Italia da settimane. Se così dovesse essere si tratterebbe di un’ennesima, gravissima, distorta e penalizzante interpretazione della specialità regionale. La Regione, il suo presidente e l’Assemblea regionale cosa fanno? Pensano forse di continuare a consentire che grazie a loro i siciliani vengano trattati come cittadini di serie Z rispetto al resto del Paese? Chiediamo che si adegui immediatamente al dispositivo del decreto fiscale per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali in Sicilia e che nessuno pensi di traccheggiare a danno dei siciliani”. Lo dichiarano i senatori di Forza Italia, Antonio d’Alì, componente della Commissione Finanze, e Francesco Scoma, Segretario d’Aula a Palazzo Madama.

La replica di Riscossione Sicilia

Sorprende come i due Senatori della Repubblica possano avere fatto delle dichiarazioni così gravi ed inesatte, insinuando il mancato rispetto delle norme da parte di Riscossione Sicilia S.p.A.. E’ bene ricordare che Riscossione Sicilia svolge sul territorio regionale le stesse funzioni che nel resto d’Italia esercita Equitalia S.p.A.. Pertanto, le disposizioni emanate dal decreto fiscale in materia di rottamazione delle cartelle esattoriali si applicano su tutto il territorio nazionale, di cui la Sicilia fa parte, ancorchè abbia natura di Regione a statuto speciale. Già dal pomeriggio di lunedì 7 novembre, infatti, gli uffici dell’Agente della Riscossione erano muniti del modello di definizione agevolata, il cui documento esplicativo, in uno alla dichiarazione di adesione, era ed è consultabile e scaricabile dal sito istituzionale della Società. Sarebbe bastato che i due parlamentari consultassero il sito anziché incorrere in errore.

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