PALERMO – Quando i cittadini si recavano in Procura chiedendo copia di atti processuali l’impiegata faceva presente la necessità di apporre sui documenti le marche da bollo. Alle persone che non avevano delle marche la dipendente si offriva di acquistarle facendosi lasciare i soldi.
Poi, si appropriava del denaro e distruggeva le domande dei richiedenti. Per questo i finanzieri della compagnia di Termini Imerese, in provincia di Palermo, hanno arrestato Santina David, 60 anni, dipendente della Procura termitana accusata di peculato e distruzione di documenti.
La donna avrebbe gettato anche alcuni documenti sui quali le marche erano state applicate: i bolli sono stati staccati e “riciclati” per altri documenti. L’attività investigativa ha preso avvio da alcune segnalazioni su presunti illeciti commessi da personale amministrativo del Palazzo di Giustizia e le Fiamme Gialle hanno eseguito intercettazioni telefoniche ed ambientali nell’ufficio della donna e anche riprese video. La dipendente della Procura è stata posta agli arresti domiciliari.