PALERMO – Il registro delle unioni civili, la Consulta delle culture, i documenti di bilancio, il Pudm, le linee guida del Prg, regolamenti, delibere, mozioni ma anche l’apertura ai turisti del Palazzo di città e il suo recupero. Eccolo, a conti fatti, il risultato della prima metà del mandato del consiglio comunale di Palermo, riassunto in un volumetto presentato oggi alla stampa dall’Ufficio di presidenza. Quasi 60 pagine di grafici, tabelle e fotografie per raccontare i primi due anni e mezzo di questa consiliatura, che saranno presto scaricabili anche da internet.
Un bilancio positivo, tutto sommato, specie se raffrontato con la precedente assise che, soprattutto negli ultimi tempi, non brillava per produttività. Questo consiglio, pur con tutti i suoi limiti, può vantare 2.205 atti approvati (di cui 1.862 debiti fuori bilancio), 201 sedute e un clima poco conflittuale, anche per il dialogo di parte delle opposizioni con una maggioranza orlandiana comunque schiacciante. Al di là di qualche incidente di percorso e della sospensione di un consigliere (per motivi giudiziari che però nulla hanno a che fare con il consiglio), Sala delle Lapidi ha comunque dato il via libera ad atti importanti come la nascita della Reset e della Rap, vari regolamenti specie in tema di tributi, il via libera alla vendita delle quote Gesap (poi bloccatasi per vari motivi) e lo sblocco di alcune importanti opere.
“Sono stati anni di lavoro – dichiara il presidente Totò Orlando – molto intensi. Il consiglio comunale ha lavorato per dotare la nostra città di tutti gli strumenti necessari non solo alla buona amministrazione, ma soprattutto per promuovere lo sviluppo di Palermo. Si tratta, infatti, di atti indispensabili per migliorare la mobilità urbana, valorizzare le nostre risorse culturali e naturali, dare servizi e garantire diritti ai cittadini”.