CATANIA – Con l’ingresso di Nuccio Lombardo in Giunta – forse la prossima settimana – l’accordo dovrebbe essere chiuso. La “guerra fredda” tra Enzo Bianco e Luca Sammartino, deflagrata apertamente dopo l’adieu dell’assessore alle Attività produttive, Angela Mazzola – che ha presentato le dimissioni “per motivi personali”, affermava lei, “per fare pressing sul sindaco” commentavano i ben informati – sembrerebbe infatti avviarsi all’armistizio, soprattutto dopo la nomina di tre uomini dell’area Sammartino Sudano alla guida di tre importanti partecipate: Sidra, Amt e Asec Trade. (LEGGI QUI)
Un armistizio che dovrebbe portare “serenità” all’interno del Consiglio, consentire al primo cittadino di portare a casa il Piano di riequilibrio e il bilancio di previsione per il 2016 e avviarsi, senza troppi strappi, verso la fine della sindacatura – che potrebbe essere precoce in caso di candidatura alla presidente della Regione. Un armistizio che sembrerebbe aver anche consacrato Luca Sammartino come il regista occulto, forte dei nove consiglieri comunali, tre dei quali all’opposizione, e di un piccolo esercito all’interno delle municipalità.
Ma potrebbe non essere così. A breve, infatti, il campo di battaglia potrebbe spostarsi in quella Città Metropolitana che dal 20 novembre sarà attrezzata di un Consiglio nuovo di zecca. Sarà allora lì che Enzo Bianco avrà bisogno di chi gli permetta un mandato se non oliato almeno con poche insidie. In quel caso, avere gli articolisti quanto più vicini possibile sarebbe l’unico sbocco percorribile, altrimenti l’aula di Palazzo Minoriti potrebbe diventare un guado. L’Elezione dell’organo di controllo metropolitano avverrà con voto di secondo grado e ponderato. Una doppia variabile che fa gioco a chi ha quanti più amministratori in conserva e a chi li vede seduti nei consigli dei Comuni più grossi. Chiamatelo pure combinato disposto, ma che al momento e in zona centro-centrosinistra va tutto a favore degli ex Articolo 4.
Sono circa 200 i grandi-elettori elettori leali al trio Sammartino-Nicotra-Sudano. Fra questi sindaci del calibro di Santi Rando, Giovanni Leonardi, Carmelo Corsaro e Giuseppe Intelisano. Ma nel calcolo ponderato sono i consiglieri a Catania a valere quanto un carico, perché il loro voto vale sette. Numeri che contano, tant’è che l’ipotesi di poter allestire una lista articolista fuori dal Pd – secondo i rumores – sarebbe a oggi più che probabile. Un grattacapo difficile da gestire sia per Bianco che, e prima ancora, per il segretario provinciale dem, Enzo Napoli. Quella del Consiglio Metropolitano, a effetto domino, è soltanto la prima consultazione di un biennio da capogiro che incasellerà consecutivamente Referendum, Regionali, Politiche e le Amministrative Catanesi. Insomma, un grande gioco che definirà la leadership in Sicilia dei prossimi anni.