CATANIA – Permesso in sanatoria per il chiosco di Piazza Nettuno. Il chiosco della discordia balzato più volte agli onori della cronaca per controversie giudiziarie e processuali ottiene il permesso della direzione urbanistica del Comune che ha previsto una serie di paletti per l’attività che sorge in area demaniale: dal divieto di scaricare nel suolo e nel sottosuolo scarichi liquidi di qualunque natura a quello di somministrare ai tavoli. La ditta Nuova Epoca, riconducibile all’ex assessore di Scapagnini, Gianni Vasta, potrà quindi collocare il chiosco “amovibile e temporaneo stagionalmente”. Carte alla mano, si legge una lunga trafila di pareri positivi da parte degli enti di indirizzo sull’opportunità di concedere il permesso con la sola eccezione della Direzione Affari Legali che non può entrare nel merito della decisione per gli strascichi giudiziari delle puntate precedenti che coinvolgono il Comune di Catania. “La Direzione Affari Legali ha dichiarato la incompatibilità alla partecipazione ad attività procedimentale e decisoria in quanto al momento è pendente il processo penale a carico anche di un dirigente dell’Ente, in cui l’avvocatura assiste il Comune in qualità di parte civile costituita e del contenzioso pendente innanzi al TAR in fase cautelare conclusosi a favore del Comune di Catania”, si legge nel provvedimento.
“Visti i pareri resi da: Soprintendenza e Genio Civile, che sostanzialmente sono condizionati all’amovibilità della struttura; Direzione Patrimonio che ha dichiarato di non essere coinvolta perché le aree sono demaniali; Direzione Polizia Municipale UTU che ha dato parere favorevole stante il carattere di precarietà e temporaneità; Direzione Attività Produttive ha dichiarato che in questa fase non può esprimere parere in quanto non di competenza, l’autorizzazione commerciale sarà atto conseguenziale”, si legge nel provvedimento. Il via libera arriva anche dal Demanio Marittimo Pai che esprime “assentibilità” con la prescrizione che venga evitata la dispersione degli scarichi liquidi di qualsiasi natura nel suolo e sottosuolo e dell’Asp che ha rilasciato “parere favorevole a condizione che sia esclusa qualsiasi attività di somministrazione ai tavoli”. Il permesso alla ditta viene rilasciato per le opere eseguite in assenza di titolo edilizio consistenti nell’istallazione di un chiosco di bibite amovibile e temporaneo stagionale, di 15 metri quadri a fronte degli 85 richiesti come area tavolini e sedie (“stralciati dal provvedimento”) ai sensi dell’art. 3 della L.R. 16 del 10/08/2016”. Manca soltanto un passaggio per rendere “cogente” il permesso in sanatoria: “il rilascio da parte del Servizio acque Regionale dell’assenso alle opere di mitigazione dell’area soggetta a sito d’attenzione, così come istruita favorevolmente dall’ U.T.A. E dichiarato in sede di conferenza di servizi”.