Sangue e mafia a Biancavilla |Inchiodati i mandanti - Live Sicilia

Sangue e mafia a Biancavilla |Inchiodati i mandanti

Salvatore Maglia e Placido Tomasello, detenuti a Tempio Pausania, "avrebbero dato direttive dalla cella" agli altri sodali del clan Mazzaglia. LE FOTO - L'OPERAZIONE GARDEN

L'ordinanza del Gip
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BIANCAVILLA – Gli ordini di uccidere sarebbero partiti direttamente dal carcere. Gli omicidi dell’ultimo anno nel triagolo delle morte tra Biancavilla e Adrano avrebbero dei mandanti ben precisi: Salvatore Maglia e Placido Tomasello, due boss rinchiusi dietro le sbarre. Il Giudice per le indagini preliminari ha emesso cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 persone, oltre a Tomasello e Maglia Senior, la Squadra Mobile ha notificato in carcere il provvedimento a Vincenzo Cardillo e Gaetano Musumeci, arrestati durante le perquisizioni in cui furono scovati mitragliatori e kalashnikov e Giovanni La Rosa, in gattabuia per l’operazione Binario Morto, per traffico di cocaina e eroina ad Adrano. (GUARDA LE FOTO)

Questa ordinanza del Gip segue quella dei sei soggetti fermati per associazione mafiosa  eseguita nel weekend da polizia e carabinieri. In totale, dunque, le misure emesse dal Giudice sono 12. Uno è ancora ricercato: si presume sia all’estero. Le accuse sono pesantissime associazione mafiosa nella cosca Toscano Mazzaglia Tomasello, tentate estorsioni e detemzione di armi anche da guerra. Tutto come ribadito ieri in conferenza stampa dal Procuratore Giovanni Salvi “per detenere e conservare l’egemonia sul territorio”.

Salvatore Maglia e Placido Tomasello, rinchiusi da tempo al carcere di Tempio Pausania, “avrebbero dato direttive direttamente dalla cella in cui erano detenuti” agli altri sodali liberi del clan. Gli ordini partivano attraverso telefonate autorizzate e i colloqui nell’istituto penitenziario.

Vincenzo Cardillo è stato indicato dalla Polizia e dagli inquirenti il nuovo “capostipite” del clan, scarcerato da poco aveva preso il posto dello zio ammazzato Alfredo Maglia. Il boss, ucciso un anno fa, aveva stretti legami anche con un altro indagato Giovanni La Rosa di Adrano.

L’escalation di delitti e i nomi dei personaggi finiti sotto i colpi dei sicari fanno pensare ad una battaglia intestina all’interno del Clan storicamente referente di Cosa Nostra catanese. Un’analisi, però, sin troppo scontata. E allora forse dietro questa faida potrebbe nascondersi più di una spaccatura tra fazioni contrapposte dei Mazzaglia. E se uno di questi gruppi si fosse affiliato ad un’altra cosca e fosse in corso una guerra per il controllo del territorio?

 


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