Sanità, dibattito nel Trapanese|Ma è polemica con Russo - Live Sicilia

Sanità, dibattito nel Trapanese|Ma è polemica con Russo

la seduta del consiglio provinciale
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“Il grido di dolore della sanità trapanese” è stato raccontato all’assessore regionale Massimo Russo nel corso della seduta del consiglio provinciale di Trapani, venerdì pomeriggio, come si legge sul quotidiano La Sicilia. Nel corso della seduta straordinaria, aperta al pubblico e con all’ordine del giorno l’esame delle problematiche della sanità pubblica nel territorio, sono intervenuti, oltre all’assessore, il direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, gli amministratori locali e i rappresentanti delle associazioni e delle organizzazioni sindacali di categoria. Russo ha risposto alle critiche ricevute durante il dibattito pubblico parlando della “migliore assistenza sanitaria possibile con le risorse finanziarie a disposizione”.

Le critiche sulla sanità targata Massimo Russo sono state trasversali. Da Enzo Chiofalo (Alleanza per la Sicilia), che ha evidenziato numerose criticità nelle liste d’attesa o sui posti letto, definiti insufficienti. “La sanità trapanese è disorganizzata sul piano dei servizi- ha detto Chiofalo – mancano le specialità. Si fa troppo spesso ricorso ai privati”. Il Pd, invece, ha presentato un documento al capo della sanità siciliana, sui cui temi è stato annunciato un confronto interno insieme ai deputati Pd all’Ars.

L’unico deputato presente alla seduta è stato Pio Lo Giudice, Alleati per la Sicilia, che ha affrontato il tema della radioterapia nella Sicilia occidentale. Secondo Lo Giudice, “l’unica soluzione è quella di affidarsi all’investimento di imprenditori privati. Non ci sono più fondi pubblici. La radioterapia potrebbe essere attivata entro pochi mesi, altro che anni. Uno progetto è stato presentato all’assessore ed al direttore dell’Asp. Coinvolge tutte le professionalità ed è a costo zero per l’Asp nell’ambito del partenariato fra pubblico e privato. Il manager De Nicola è già stato invitato a predisporre gli atti per il bando”.

Ancora un affondo è arrivato da Pietro Pellerito (Alleanza per la Provincia), secondo cui “l’assessore Russo non è attaccato alla poltrona. È la poltrona. La sanità trapanese è stata distrutta. Ci sta facendo rimpiangere i governi Cuffaro-Lagalla e Cuffaro-Pistorio. C’è un sistema che finisce per favorire i privati. Un ospedale come quello di Marsala rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto. Quello di Alcamo è stato mortificato. Non è più un ospedale”.

Poi è stata la volta delle repliche di Russo, riportate in una nota dell’Asp di Trapani. “Sappiamo che il sistema ha le sue lacune – ha dichiarato Russo – in questi anni, ci siamo avvalsi di uno strumento fondamentale, il monitoraggio delle azioni. Questo ci permette di procedere nella conoscenza delle ricadute organizzative del sistema. Sappiamo bene quali sono le aree di miglioramento e quali sono i traguardi raggiunti. Ci piace autodefinirci ragionieri, nel senso stretto del termine, uomini con capacità di ragionare. Ho sentito negli interventi molta emozionalità e mi è sembrato che la discussione si sia, nella maggior parte dei casi, basata su percezioni personali. Questo denota l’ignoranza, parola che nel senso stretto del termine significa, colui che non sa, che non conosce. Sarebbe opportuno per chi fa politica documentarsi. Conoscere i problemi è la migliore strategia per affrontarli. Chi ragiona sulle cose, non può che basarsi sui fatti. Per me i fatti in Sanità sono i numeri, le statistiche e i report, che finalmente la Sicilia, invia puntualmente al governo centrale”.

Russo ha anche dedicato una battuta a chi sollevava accuse di vicinanza con l’ex deputato Pino Giammarinaro: “Chiarisco per l’ultima volta per le vie brevi, l’assoluta assenza di rapporti tra me il signor Giammarinaro. Ho conosciuto in altri contesti e in altri palazzi il signor Giammarinaro, le documentazioni da me prodotte allora, credo siano servite agli inquirenti di oggi, per farlo ritrovare nella spiacevole situazione in cui si trova. Dichiarazioni del genere mi sono state rivolte anche in Assemblea Regionale da deputati e deputate di questo Provincia, non intendo più accettare insinuazioni simili, da questo momento in poi mi avvarrò di una altro strumento per rispondere, la querela”.


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