Sanità, maxi appalto da 220 milioni | Savona: "Dubbi su Centrale unica" - Live Sicilia

Sanità, maxi appalto da 220 milioni | Savona: “Dubbi su Centrale unica”

La centralizzazione degli acquisti faciliterebbe i grandi gruppi. Annunciata una indagine dei deputati.

Commissione bilancio
di
2 min di lettura

PALERMO – La Commissione Bilancio nella seduta di oggi, su iniziativa del oresidente Riccardo Savona, ha affrontato il tema della gara per l’affidamento dei servizi di pulizia, servizi integrati e servizi accessori per gli enti del Servizio Sanitario Regionale, gestita dalla Centrale unica di committenza della Regione siciliana, per un valore di più di 220 milioni di euro, e per la durata di quattro anni.

Su iniziativa dei sindacati di categoria, che rilevano dubbi sulla sostenibilità economica del costo dei lavoratori che attualmente prestano servizio negli appalti ospedalieri siciliani, si è svolto un approfondito dibattito nel corso del quale sono emerse le principali criticità del sistema di gestione centralizzata degli acquisti, operante in Sicilia sulla falsa riga di quanto avviene a livello nazionale.

Dal confronto tra i sindacati e l’amministrazione competente, è stato messo in discussione il procedimento di determinazione del fabbisogno delle aziende che ha, quindi, costituito la base di gara. Per tali ragioni la Commissione si è impegnata a svolgere una approfondita indagine su come tali attività sono state svolte in ciascuna azienda, con o senza il coinvolgimento dei lavoratori.

Il presidente Savona ha manifestato preoccupazione per gli effetti fortemente negativi che il sistema di centralizzazione degli acquisti produce sul tessuto economico e sociale della Regione. L’aggregazione della domanda di beni e servizi avrà senz’altro come conseguenza il fatto che le gare saranno vinte da grandi soggetti, di provenienza nazionale se non addirittura sovranazionale, a discapito delle piccole e medie imprese siciliane. Ciò non potrà fare altro che aggravare ulteriormente la crisi economico-sociale della Regione a vantaggio di grandi imprese internazionali che, oltretutto, pagheranno le tasse fuori dall’isola. Inoltre tale sistema, per le tipologie di gare in cui è fortemente prevalente l’aspetto dei servizi, laddove non potranno nemmeno realizzarsi grandi economie di scala, non potrà che tradursi in una riduzione delle ore lavorate e conseguentemente della retribuzione dei lavoratori impiegati.

Il tema di recente è stato posto all’attenzione del tavolo nazionale dei soggetti aggregatori, per affrontare in chiave unitaria gli effetti di delle politiche di spending review avviate negli anni precedenti, probabilmente senza un’adeguata analisi sugli effetti distorsivi per il mercato.

“Siamo fortemente preoccupati – dichiara Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia – per le ricadute che tale determinazione potrebbe avere sui servizi ai cittadini e sui lavoratori del comparto. Nel corso dell’audizione abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà a scelte che potrebbero avere risvolti negativi sull’occupazione anche in termini di riduzione delle ore previste attualmente da contratto. Necessita – continua la Calabrò – prevedere negli affidamenti quei correttivi e criteri che garantiscano quantomeno il mantenimento del reddito alla data del passaggio. Poiché ci riferiamo a lavoratori che percepiscono poche centinaia di euro al mese, spesso monoreddito, è dovere delle Istituzioni trovare soluzioni che tutelino le fasce più deboli della società attraverso strategie che scongiurino il pericolo di innescare meccanismi di macelleria sociale”

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI