Sanità, il piano operativo della discordia: piovono critiche - Live Sicilia

Sanità, il piano operativo della discordia: piovono critiche

Il professore Nino Castagna (Anisap Sicilia) e il dottor Bruno Merotto (Fenasp Sicilia) bocciano l'assessore.

PALERMO – “Le dichiarazioni di intervento rilasciate dall’assessore Volo questa mattina sanno un po’ di minaccia quando parla del potenziamento delle strutture pubbliche”, si sfogano ai microfoni di LiveSicilia il professore Nino Castagna (Anisap Sicilia) e il dottor Bruno Merotto (Fenasp Sicilia). E si uniscono al coro dei colleghi che bocciano il piano operativo per fronteggiare la sospensione delle attività di laboratorio messo a punto dall’assessore alla Sanità e dal dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Requirez.

 “Vuole aumentare i turni e pagare straordinari e le prestazioni sapendo che costano tre o quattro volte in più e con noi tiene un atteggiamento di minaccia, sembra quasi una ripicca perché ci siamo resi finalmente conto che eroghiamo decine di milioni di prestazioni che non ci vengono pagate, come se pretendesse che continuassimo a farle a carico nostro”, sbotta Castagna che all’assessore rimprovera la mancanza di programmazione. “All’assessore abbiamo ricordato che ha l’obbligo di programmare e questo assessore non programma. Sapete perché eroghiamo prestazioni a nostre spese? La risposta è che ancora dobbiamo sapere quali sono le risorse che il comparto pubblico ci assegna nel 2020: noi lavoriamo, salvo scoprire poi che la Regione non ha finanziato quello che i cittadini hanno richiesto”, dicono. Poi mettono i puntini sulle i.

“Non siamo noi a decidere quali prestazioni effettuare, la specialistica sul territorio opera su richiesta dei medici di base: noi eroghiamo perché ci viene richiesto. Quando il dirigente generale del dipartimento accenna a inappropriatezze, dobbiamo ricordare che noi, per legge, non possiamo sindacare sulla richiesta di una prestazione richiesta dal medico di base, se lo facessimo saremmo passibili per omissione di atti d’ufficio”, argomentano. 

“Ci fanno passare per persone che facendo una campagna contro i pazienti. Ma non vi sembra un eccesso?”, dicono. E spiegano il senso della manifestazione di venerdì.  “La manifestazione di venerdì serve a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica perché c’è un sistema sanitario che non programma e che pretende che chi lavora non deve essere pagato e ci deve rimettere pure di tasca propria”. 


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